Monsignor Milito, “vattene e lasciaci vivere in pace” Duro "J'accuse" anonimo al vescovo della diocesi di Oppido-Palmi
«VATTENE E LASCIACI VIVERE IN PACE!!!», così finisce un volantino anonimo contro il vescovo della Diocesi di Oppido-Palmi Francesco Milito. Il manifesto, seppur in forma anonima, lancia dure accuse al vescovo e apre uno scenario di sospetti che insieme producono una tensione non più tollerabile.
Il manifesto si è di colpo materializzato in vari luoghi della Diocesi, dove il messaggio contro Milito è chiarissimo. Quel vescovo a cui questa rubrica ha sempre chiesto lumi per i fatti gravissimi contestati, a partire dagli atteggiamenti silenti nei riguardi del parroco di Messignadi, don Antonello Tropea arrestato perché accusato di prostituzione minorile.
Nel testo si legge, con ironia, un cinico ringraziamento al “(mon) sign. Francesco Milito” per la “manifesta complicità nei reati contro i minori, hai dato un grande impulso al nostro senso della giustizia ormai da tempo fiaccato dalla tua omertà, dal tuo abuso di potere, dalle tue minacce segrete, dalla tua abilità e destrezza a comprarti la verità per tirarti fuori e rimanere illeso. Grazie perché con le tue scelte hai tutelato e tuteli i nostri figli, i giovani, il nostro futuro, la nostra speranza, proprio come il lupo tutela le pecore. Quanto sangue innocente ancora spargerai, prima di accorgerti del male che stai facendo alle nostre famiglie, alla nostra terra?”. Parole molto gravi, durissime all’indirizzo di un vescovo, episodi mai accaduti in questa diocesi, seppur zona di ampio predominio della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata.
Purtroppo il triste episodio che ha coinvolto la Diocesi con l’arresto del sacerdote Antonello Tropea, attualmente sotto processo per “sesso con minori”, ha aperto una sequela di ombre orripilanti perché le carte che inchiodano il parroco mettono in risalto il silenzio del vescovo Milito, che avrebbe coperto tali azioni indegne e schifose perché nel mezzo ci sono dei minori ed il protagonista è stato un “pastore di Dio”.
Su queste vicende abbiamo molte volte chiesto l’intervento del Pontefice in primis e poi della conferenza dei Vescovi, affinchè agissero con delle azioni per la “rimozione” immediata di monsignor Milito dalla diocesi che ha la sua reggenza. Parole, le nostre, rimaste inascoltate, a tutt’oggi ancora il silenzio la fa da padrone, come se un velo di omertà abbia coinvolto ogni nefandezza già acclarata dagli organi inquirenti tra l’altro.
Scorrendo il manifesto, come abbiamo già detto, si denota una rabbia indescrivibile, “(…) Quando ti renderai conto dei pesi insopportabili che hai caricato sulle spalle della povera gente e che gli altri non sono dei giardini per la tua scalata alle vette? Grazie perché in te vediamo il cives, impeccabile fautore della legalità, imparziale, dinanzi al quale ci sentiamo persone sporche, per essere incorsi in un pignoramento immobiliare o in una diffida dai gestori delle utenze domestiche, per assicurare almeno il pane sulla nostra tavola. Per quanto ancora la nostra comunità deve subire il tuo arrogante clientelismo?”. Ed ancora, “Grazie perché dai tuoi incontri abbiamo imparato che il Pifferaio Magico non è solo una fiaba, ma la realtà in cu viviamo, ogni volta che la tua meschina diplomazia chiede asilo alle nostre menti, celando la sua vera natura di plagio e inganno. Per quanto credi che ancora funzionerà questo tuo metodo di manipolazione delle coscienze? Grazie perché ci hai privato di tutto: dei nostri figli, della nostra dignità, del nostro onore, del nostro orgoglio, ma non della nostra libertà. Mai prima di adesso la nostra terra ha conosciuto un’epoca di così grave decadenza morale, sociale, economica, ad opera di un vescovo, che nel nome di Dio stermina il Suo popolo, domandando, con massima indifferenza, le ragioni della causa, per accertarsi della riuscita della sua spietata e malvagia impresa”. Cosa dire ancora, più di quanto è stato già detto? Quanto ancora dobbiamo attendere per vedere l’allontanamento ad altra destinazione di questo vescovo che ha creato solo dissapori ed ombre? Vogliamo chiudere con le ultime parole scritte nel manifesto, “(…) il nostro GRAZIE sarà ancora più corale, il giorno in cui lascerai la nostra terra. Quando prenderai coscienza che qui, ormai, non è più il tuo posto! Quando deciderai di porre fine a tutto il male che ci stai facendo, prima che l’ultimo spiraglio di speranza cessi definitivamente di esistere. VATTENE E LASCIACI VIVERE IN PACE!!!”.
Amen….