Monti parte dalla valle dei falsi seguaci su Twitter per conquistare Palazzo Chigi
redazione | Il 05, Gen 2013
Dino Granata: “Una ‘scelta civica’. No, un gesto che stona e gli fa perdere credibilità (e sobrietà)”
Monti parte dalla valle dei falsi seguaci su Twitter per conquistare Palazzo Chigi
Dino Granata: “Una ‘scelta civica’. No, un gesto che stona e gli fa perdere credibilità (e sobrietà)”
Il premier Mario Monti ha acquistato un grosso pacchetto di falsi follower su Twitter. E quanto rende noto il periodico online secondopianonews.com, che ha pubblicato a campione sul blog alcuni followers cosiddetti “fake” presenti sul profilo del senatore a vita. “Il Blog – si legge ancora – ha sperimentato l’acquisto di falsi seguaci sul famoso social network comprando “la fiducia” di 40 mila followers da un sito made in Usa al modico prezzo di 13 dollari, circa dieci euro”. “Da 600 followers – afferma il giornalista Dino Granata, responsabile del Blog – siamo passati a 46mila nel giro di 24 ore. Quando oggi – continua il giornalista – ho ascoltato i maggiori media sulla carica dei “100 mila followers” di Monti mi è venuto spontaneo il dubbio che fossero falsi. Lui ne va pure fiero nell’ultimo twitt. Spulciando infatti tra alcuni profili, tantissimi sono simili a quelli acquistati dal nostro periodico. Zero follower, zero twitt. Ce ne sono additittura alcuni che indicano come unici post la data dello scorso anno. Su questo il professore ha perso qualche punto sul piano della credibilità, sebbene sia una pratica abbastanza diffusa – continua Dino Granata – quella di acquistare falsi followers o addirittura falsi amici e falsi “Mi Piace” sulle pagine fan di Facebook. Il prof. Monti non è il solo. Su internet si possono comprare anche gli “spettatori” di video
postati su You Tube. Ecco perché talvolta ci troviamo di fronte a prodotti di scarsa qualità con seguiti pazzeschi: 500 mila, un milione e oltre di visualizzazioni. Ci sono software in grado di autogenerare falsi profili e produrre in serie tutto ciò che i geni del web marketing riescono a richiesta a fornire ai propri clienti. Su internet tutto questo questo è possibile. La motivazione di fondo è che un profilo Twitter con pochi follower – conclude Granata – probabilmente avrà pochissimi seguaci, poca
credibilità, poco appeal. E’ un po’ come la legge del più forte. Su Facebook la misura di questa pseudo “potenza” è talvolta data dai molti “mi piace” su post spesso insignificanti. Proviamo a immaginare una pagina fan con 10-20 mila “I Like”. Questo dato dà l’impressione di essere davanti ad una persona molto importante, che conta ed è influente, per cui se ha
ventimila fan vale la pena seguirlo”.