Morra, il rosario di Salvini ed i messaggi alla ‘ndrangheta Indignazione della politica calabrese in merito alle parole pronunciate dal senatore del Movimento 5 Stelle
Duro intervento nella giornata di ieri in Senato da parte del senatore cosentino, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra (Movimento 5 Stelle). Queste le sue parole: “Matteo Salvini dopo che l’8 di agosto ha fatto sapere urbi et orbi che bisognava interrompere l’esperienza di Governo ha avviato un tour, non un pellegrinaggio, incontrando cittadini, venendo contestato, ma soprattutto ostentando il rosario. Ora in terra di Calabria ostentare il rosario, votarsi alla Madonna, dove c’è il santuario di Polsi cui la ‘ndrangheta ha deciso di consegnarsi significa mandare messaggi che uomini di Stato, soprattutto ministri degli Interni, devono ben guardarsi dal mandare. Ma sicuramente è stato per ignoranza, quindi padre perdonalo perché non sapeva quello che faceva”.
“Salvini ha preso per i fondelli il parlamento. Il 7 agosto – ha continuato Nicola Morra – ho visto il Ministro in Senato e gli ho chiesto quando aveva intenzione di farsi vedere in commissione antimafia. Gli ho detto che aveva il dovere e il diritto di venire e dire cosa aveva intenzione di fare per combattere le mafie, esattamente come scrive sui social. Mi ha risposto sarebbe venuto il prima possibile. Quindi ha preso per i fondelli il parlamento e un ministro della Repubblica non può prendere per i fondelli il parlamento e i cittadini. Salvini non ha idea di che cosa sia una seria azione di contrasto alle mafie per questo ha avuto paura di venire in commissione. Quanto lui ha dichiarato offende la sensibilità di tanti. Abbiamo imparato che la laicità dello Stato è un valore indiscutibile sui cui l’uomo politico deve essere molto, molto prudente. Non si chiedono pieni poteri, voi dovreste ricordare che il popolo italiano è stato capace di partorire un carta costituzionale che ha convinto tutti e se qualcuno non si vuole attenere alla Costituzione ha dimenticato cosa siano i valori di libertà e democrazia”.
Non si è fatta attendere la replica del leghista: “Io parlo da cittadino – ha affermato Matteo Salvini – affidando il futuro del popolo italiano a Maria e al buon Dio, ma secondo il presidente dell’antimafia Morra ho mandato un messaggio alla ‘ndrangheta. E‘ una offesa a tutti i calabresi e i cattolici. In Calabria, stando a Morra, non si può tirar fuori il Rosario, né pregare né affidarsi alla Madonna: alla faccia della libertà e della democrazia”.
LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO CALABRESE
Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia eletto in Calabria
“Troviamo assolutamente surreale e fuori luogo che che in un momento così delicato per il Paese e nel bel mezzo di una grave crisi di Governo, si possano dedicare anche solo pochi minuti di intervento in Senato su crocifissi, madonne, rosari e quant’altro, così come ha fatto, evidentemente irritato per la caduta del suo Governo, il senatore Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, in piena esaltazione grillina”. Così Francesco Cannizzaro, deputato di Forza Italia eletto in Calabria. “Le parole di Morra, che ha attaccato Salvini sull’esibizione di simboli sacri in Calabria, che equivarrebbe ad un messaggio alla ‘ndrangheta – aggiunge Cannizzaro – sono inqualificabili, un’offesa alla mia regione e a tutti i calabresi, alle nostre tradizioni culturali millenarie, agli uomini e donne che in quei simboli credono fermamente e ritengono il santuario un luogo di fede, cultura e storia. In modo particolare il Santuario della Madonna di Polsi è una meta di pellegrinaggio in cui ogni anno si ritrovano migliaia di fedeli, calabresi e non, assolutamente onesti e genuini che nulla hanno a che fare con le dinamiche della criminalità organizzata. Piuttosto, il senatore Morra, che farebbe bene a dimettersi, ci ragguagli su quanto fatto dalla Commissione da lui presieduta finora e quali misure abbia messo in campo per contrastare le mafie. È tempo di bilanci per il Governo Conte; aspettiamo il suo, augurandoci che anche i suoi colleghi deputati 5 stelle calabresi prendano le distanze da queste offese così pesanti nei confronti dei cittadini della Calabria”.
Marco Siclari, senatore di Forza Italia
“Il Crocifisso l’ho portato sin da piccolo e credo lo porti anche Morra, il senatore calabrese del Movimento 5 Stelle che, come è stato possibile ascoltare in diretta tv, ha dichiarato che ‘la Madonna e il Rosario in Calabria sono utilizzati per mandare messaggi alla ‘ndrangheta. Sono certo, e mi auguro di non essere smentito, che il Presidente della Commissione Bicamerale Antimafia non voleva affermare quanto ha dichiarato, oggi, in aula del Senato. Non ci credo e non voglio crederci”. Questo invece il commento del senatore di Forza Italia Marco Siclari. “Piuttosto ci tengo a dire, ancora una volta – aggiunge Siclari – che in Calabria non vivono quattro milioni di presunti ‘ndranghetisti, ma quattro milioni di vittime di ‘ndrangheta che, maledettamente, ha distrutto la vita e la reputazione dei calabresi impoverendo la nostra regione, colpendo gli imprenditori calabresi ed impedendo ai giovani di avere un futuro nella nostra terra. Mi piacerebbe che la stampa nazionale, però, parlasse della parte sana della Calabria e che la politica lavorasse seriamente per creare sviluppo in Calabria investendo in modo sano e serio quei miliardi di euro che sono stati sottratti negli ultimi 40 anni ai calabresi e che devono essere destinati alla realizzazione delle infrastrutture e dei trasporti necessari per lo sviluppo del territorio e dell’occupazione. In questo modo la Calabria uscirà dall’isolamento geografico e culturale e saremo, veramente, utili anche alla magistratura che lavora per liberare definitivamente e finalmente i calabresi dalla ‘ndrangheta”.