Morte sul lavoro 62enne. Senese (FenealUIl Calabria), “Uno stillicidio, una conta senza fine” La morte di un operaio di 62 anni, caduto da un ponteggio a Rende, ci fa ripiombare nel buio di un dolore profondo
Uno stillicidio, una conta senza fine, un dramma che si aggiunge al dolore di tante, troppe, famiglie calabresi. La morte di un operaio di 62 anni, caduto da un ponteggio a Rende, ci fa ripiombare nel buio di un dolore profondo. Non ci stancheremo mai di dire che la sicurezza sui luoghi di lavoro non deve essere sottovalutata.
Gli operato del settore edile, è importante segnalarlo, non solo svolgono mansioni e lavori usuranti ma, operando in un contesto intrinsecamente discontinuo, non possono vantare il numero di anni di contributi richiesto per andare in pensione e sono costretti a lavorare in età avanzata, con conseguenze disastrose in termini di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro nonché di turnover.
Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, in tempi rapidi, chiediamo a gran voce l’intervento immediato delle istituzioni competenti, pretendiamo maggiori controlli sui luoghi di lavoro, vogliamo nuovi investimenti, per la verità promessi dal Governo ma ancora oggi non mantenuti pienamente, finalizzati al potenziamento degli Ispettorati territoriali del lavoro.
E, in questo contesto, riteniamo indispensabile rilanciare la proposta che, come FenealUil Calabria, avevamo fatto già da tempo di dare vita a ispettori del lavoro dedicati al settore edile da far intervenire nelle varie province della Calabria.
Questo nella convinzione che non si posso frenare questa ondata di morti senza aumentare drasticamente i controlli.
Maria Elena Senese
Segretario generale
FenealUIl Calabria