Multe a raffica nell’ex Vito Fazzi ed ex Opis da parte della Polizia Municipale di Lecce I dipendenti in rivolta per la scarsa informazione e per la disparità di trattamento con quelli della direzione sanitaria che possono parcheggiare in un’area riservata
Sono tante le segnalazioni giunte allo “Sportello dei Diritti”, per la miriade di multe all’interno delle aree dell’ex Fazzi ed ex Opis, interessate di recente dall’attuazione di una convenzione dello scorso marzo tra Comune di Lecce e Asl e che in realtà sono andate a colpire i dipendenti dell’ente sanitario e l’utenza che parcheggia all’interno delle strutture. Il tutto nasce da un grande equivoco dovuto anche alla scarsa informazione riservata all’ordinanza della Giunta Comunale e alla suddetta convenzione tra i due enti che, nell’intenzione delle istituzioni interessate avrebbe dovuto garantire l’utilizzo delle due grandi aree a titolo di parcheggio pubblico nei fine settimana e nei festivi e regolamentarne la circolazione stradale anche nei giorni feriali, data la finalità di destinazione al pubblico di detta area privata.
Ma la conseguenza di questa scelta, che negli intenti doveva migliorare la circolazione all’interno della proprietà dell’ASL ed essere indubbiamente utile alla città per consentire la sosta alla moltitudine di veicoli che affluiscono nella città capoluogo nel fine settimana e durante le festività, si è rivelata l’ennesimo strumento per “far cassa” durante i giorni feriali, dove decine e decine di veicoli, soprattutto dei dipendenti dell’ASL, ma anche di pazienti che si recano presso l’importante area della “Salute” ivi esistente, sono stati multati dagli agenti di Polizia Municipale, come se si trattasse di un’area pubblica normale e non una in convenzione per le finalità suindicate, con segnaletica seppur rinnovata, ma non completamente chiara e che genera per ciò stesso equivoci. Peraltro, i lavoratori dell’Asl lamentano anche la disparità di trattamento tra coloro che possono accedere nell’area riservata all’uopo recintata e munita di barre automatiche e coloro che non possono entrarvi, anche se è di qualche ora fa la notizia che sarebbero stati riservati dei badge a tutti i dipendenti anche se, tale scelta, oltrechè tardiva, si rivelerebbe un palliativo per il limitato numero di parcheggi “riservati”, con la conseguenza che si scatenerà una bagarre tra lavoratori a chi arriverà prima a prendere il posto.
Alla luce di tali fatti, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, innanzitutto devono essere immediatamente annullati dal Comando di Polizia Municipale i preavvisi di verbale perché sussiste un’evidente illegittimità degli stessi, non solo in ragione della scarsa chiarezza della segnaletica, ma anche per il fatto che la convenzione tra comune e Asl e relativa delibera di attuazione, non possono legittimare in alcun modo i vigili urbani a ritenere d’improvviso pubblica un’area chiaramente privata, seppur in forza dei richiamati atti dei due enti. In secondo, è necessario un intervento da parte delle due amministrazioni, a partire dall’ASL per meglio regolamentare la sosta all’interno delle aree al fine di consentirne la migliore fruizione possibile ed evitare le conseguenze dannose sinora verificatesi per dipendenti e pazienti multati.