Musica e cena africana in una serata a sostengo dei profughi della guerra
redazione | Il 19, Feb 2013
Sabato, dalle 19, al Centro policulturale Baobab di Roma
Musica e cena africana in una serata a sostengo dei profughi della guerra
Sabato, dalle 19, al Centro policulturale Baobab di Roma
Il Movimento degli Africani vicino al popolo maliano propone insieme ad artisti della diaspora africana che vivono in Europa e particolarmente in Italia, un concerto di solidarietà con l’adesione di importanti musicisti africani tra cui: Gabin Dabirè, Anathole Tah, Jack Tama, Awa Koundoul, Madja Diabaté, il gruppo multietnico Konkoba e il coro multietnico Romolo Balzani. Sarà proposta anche danza africana con i giovani migranti di seconda generazione della rete G2 con Dembelé il balafonista, e tanti altri artisti della Diaspora Africana in Italia. L’evento è previsto per sabato 23 febbraio 2013, ore 19, al CENTRO POLICULTURALE BAOBAB. sito in via Cupa, 5 a 500 metri della stazione Tiburtina.
Il Movimento degli Africani, nella sua lotta per un continente unito privo di guerre, conflitti di tutti i generi, non può non reagire di fronte alla situazione tragica che stanno vivendo le popolazioni della Repubblica del Mali. Da gennaio 2012 forze del MNLA, di ANSAR AD DIN e dell’AQIM e di altri movimenti islamici armati hanno occupato la parte desertica settentrionale del Mali, che rappresenta più della metà del territorio, creando una situazione di diffusa instabilità nella nazione maliana. Anche antichi monumenti secolari di altissimo valore storico-artistico, dichiarati patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO sono a rischio di distruzione. Né l’iniziativa militare di una potenza straniera come la Francia, coadiuvata dall’esercito regolare maliano, che ha respinto i fondamentalisti dai principali centri nevralgici del Nord, è valsa finora a normalizzare un contesto in pericolosa ebollizione.
Il Movimento, estremamente preoccupato per la crisi, soprattutto per il dramma umanitario vissuto dagli sfollati, dalle vedove e dagli orfani, distribuiti tra i campi profughi della Mauritania, del Burkina Faso, del Niger e della parte sud del Mali, decide quindi di mobilitarsi. In Mali, come negli altri campi di rifugiati, le condizioni di vita sono gravemente precarie per mancanza di tutto ciò che è essenziale per la sopravvivenza (cibo, farmaci, acqua ecc).
Il Movimento promuove una serie di eventi per informare, sensibilizzare, e soprattutto avere l’adesione del pubblico sul dramma che attraversa il Mali e la sua popolazione.
“Vogliamo chiamare all’appello l’Italia, nota per la sua gloriosa storia di apertura interculturale e di tolleranza, onorare la sua cittadinanza, con una manifestazione in Roma Capitale. In concomitanza con l’evento del 23 febbraio il Movimento intende organizzare una raccolta di generi di prima necessità, di indumenti, farmaci, gruppi elettrogeni, alimenti, giocattoli e materiali didattici da destinare ai rifugiati”.
Tutto il ricavato (incassi del concerto e eventuali donazioni) sarà destinato ai rifugiati maliani in Burkina Faso e in Niger e nel sud del Mali (in accordo con le indicazioni e raccomandazioni del governo del Mali) tramite una delegazione del Movimento e un delegato degli enti o istituzioni che concorrono alla organizzazione ed al successo dell’evento.
Dopo il concerto del 23 febbraio, il Movimento degli Africani intende organizzare una conferenza sulla crisi del Mali, i fattori endogeni e esogeni che hanno portato il paese nell’abisso del fondamentalismo e della guerra.
“Convinti che la nazione Italia e la sua popolazione possa essere di grande aiuto al popolo del Mali. Riteniamo che, per la sua storia passata, per il suo costante impegno a favore dell’arte, della cultura e della pace, l’Italia e soprattutto Roma Capitale, la Provincia di Roma, la Regione Lazio non possono non essere sensibili alle gravi problematiche che attualmente affliggono un Paese come il Mali, culla della cultura Mandingo, dell’arte Dogon, e della perla del deserto Timbuctu.
BIOGRAFIE
Gabin Dabiré
Cantante, chitarrista, compositore, nasce a Bobo-Dioulassò nel Burkina Faso, culla secolare di cultura nell’Africa Occidentale. Dopo diverse esperienze nel proprio paese, viaggia a lungo entrando in contatto con la musica sperimentale europea ed in seguito con quella orientale, in particolare indiana, di cui apprezza e conosce le musiche religiose, classiche ed etniche rapportandosi con i grandi maestri di sitar, sarod e tablas. Successivamente, approdato in Italia crea con alcuni artisti milanesi il gruppo multimediale CORRENTI MAGNETICHE, suoni ed immagini dai primitivi all’elettronica e con alcuni di loro costituisce una sua formazione, gli “YELBUNA” (LE SORGENTI) esibendosi con grande successo di pubblico e di critica in tutta Europa. Importante è il suo impegno culturale che lo porta nel 1984 a fondare a Milano il “CENTRO PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA AFRICANA”, patrocinato dall’UNESCO, per lo sviluppo della letteratura, il cinema, il teatro e la musica. Successivamente decide di dedicarsi esclusivamente alla musica, in particolare dedicando il suo interesse alle percussioni, ai cordofoni e gli strumenti etnici. Vaste sono le sue produzioni discografiche di prestigio e le collaborazioni con importanti artisti internazionali, fra i quali Mario Arcari, Tullio de Piscopo, Walter Maioli, Riccardo Sinigallia, Maurizio Deho, Daniele Malvisi, Tommaso Leydi, Mimmo de Martino, Luca Flores, Gulio Capitozzo, Paolo Giaro, Paolo Panigada, Jack Tama, Paolo Corsi, Bruno Genero, Bernardino Pennazzi, Dominic Miller, Manu Katch, Pino Palladino, Cecilia Chailly ed altri
Jack Tama
Multipercussionista, batterista e cantante della Costa D’Avorio.
Diplomatosi all’Istituto nazionale delle arti di Abidjan, si trasferisce a Parigi, dove si laurea in informatica con una tesi legata alle applicazioni nel settore musicale e compositivo. Si stabilisce successivamente in Italia, dove inizia la sua collaborazione con la Rai, per la quale compone e realizza diverse colonne sonore per la TV, ed è impegnato per alcuni anni nell’attività di insegnante di tecniche percussive e di antropologia inerente alla cultura africana presso l’Università La Sapienza. Attualmente, accanto alla sua attività di musicista, tiene anche corsi di percussioni africane e afro-cubane e di batteria in diverse scuole di musica di Roma e Provincia.
Poliedrico musicista, ha suonato al fianco di celebri artisti italiani e stranieri tra cui: Miriam Makeba, Mory Kanté, Angélique Kidjo, Paul Simon, Randy Crawford, Abety Massikini, Ray Lema, Ernesto Djedjie’, Luckson Padaud, Blissy Tebil, Riccardo Cocciante, Anna Oxa, Alex Britti, Ivana Spagna, Tullio D’Episcopo, Toni Esposito, Geraldina Trovato, Teresa De Sio, Eugenio Bennato, Michele Zarrillo, Giorgia, Mariella Nava, Luca barbarossa, Enzo Avitabile e I Tamburi del Vesuvio e Papasun Style. Ha collaborato alla formazione di diversi gruppi quali: Negropolitano, Afrka X , Etno Drums, Yampampaya, World Percussion.
Awa Koundoul
Originaria del Senegal, cresciuta in una famiglia di musicisti, ha iniziato sin da piccola a nutrire la sua passione per la danza e per la musica in generale. Attualmente fa parte del gruppo musicale africano “Kisitò”, ma ha collaborato e continua a collaborare in qualità di ballerina e cantante anche con altri gruppi famosi (Tam Tam Morolà, Konkoba, Sunu Africa, Farafina, Africa Djembè, Saf Le Ngewel). Personalità artistica polivalente, ha anche tenuto corsi di danza africana, recitato in diversi spettacoli teatrali ( I negri di Jean Genet progetto di teatro musicale di Gustavo Frigerio) e sfilato come modella per stilisti africani tra cui il noto Ndiasse.
Madya Diebate
viene dalla Casamance, una regione a sud del Senegal in cui prevale l’etnia mandinka. Discende da una famiglia Griot, con una parentela stretta con la famiglia di Toumani Diabate e Ballake Sissoko. La kora, l’arpa a 21 corde dei mandingo, è originaria di quelle terre. A differenza dei maliani, in Gambia e in Casamance la kora si suona in modo più ritmico e percussivo, con le corde che vengono colpite e pizzicate.
Madya Diebate può essere considerato uno dei più virtuosi suonatori di kora della diaspora africana. Attento interprete della cultura mande suona sia in gruppi tradizionali che in un progetto di fusione dei migliori rappresentanti del jazz italiano e la tradizione orale est africana.
Il Coro multietnico Romolo Balzani
Nasce a febbraio 2009 con l’intento di diffondere il canto popolare come espressione culturale e come occasione di condivisione e solidarietà. In seguito alla nascita del Coro multietnico di bambini Se…sta voce nel 2002, i docenti Attilio Di Sanza e Susanna Serpe, ideatori dell’iniziativa, hanno percepito la necessità di allargare l’esperienza interculturale del Coro dei bambini alla partecipazione degli adulti, a partire dai numerosi genitori e colleghi che mostravano desiderio di dare vita ad una nuova formazione corale.
La disponibilità dei musicisti Sara Modigliani e Felice Zaccheo ha coronato le speranze del territorio del VI Municipio. Il circolo Gianni Bosio ha raccolto l’iniziativa quasi sul nascere e ha inserito il Coro Balzani fra le sue offerte culturali.
Nei tre anni di vita del Coro, i partecipanti sono stati numerosissimi, molti sono rimasti a cantare fin dal primo anno di esperienza. Ogni stagione il Coro si arricchisce di nuove presenze, coristi e musicisti di esperienze culturali diversissime: Roxana Ene, giovane romena, ha iniziato da bambina a cantare nel coro “Se… sta voce” per confluire poi nel coro degli adulti; Sushmita Sultana, cantante professionista proveniente dal Bangladesh, si è unita al Coro lo scorso anno; Anatole Tah, percussionista proveniente dalla Costa d’Avorio, partecipa all’esperienza fin dalla sua nascita. I docenti Attilio Di Sanza e Susanna Serpe garantiscono l’organizzazione, la diffusione dell’esperienza e promuovono la collaborazione fra le diverse istituzioni e associazioni che partecipano all’esperienza. Il repertorio del coro è costituito da brani provenienti dalla tradizione popolare regionale italiana e da brani appartenenti alla cultura popolare di altre nazioni.
Konkoba
KONKOBA è il nome di un ensemble di musica, danze e melodie dell’Africa Occidentale. Il nome, che significa “i coltivatori” indica lo spirito di promozione culturale del gruppo che porta in scena la magia musicale della tradizione africana sfociando a ogni concerto in una festa, proprio come in Africa.
Diretto artistico è Pap Yeri Samb, percussionista senegalese tra i fondatori dell’Orchestra di Piazza Vittorio mentre la produzione è affidata a Barbara Mousy, italiana da tempo impegnata nella promozione culturale di questo continente.
Il repertorio è arricchito dalla presenza della kora di Madya Djabate e della chitarra acustica di Djibril Gningue nonché da ospiti straordinari dal Burkina faso: Ousmane Koulibaly al balafon e Inoussa Dembele djembe solista.