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Napolitano, il procuratore Messineo: intercettazioni da distruggere

Napolitano, il procuratore Messineo: intercettazioni da distruggere

| Il 31, Ago 2012

Cancellieri: attacco inaccettabile al Capo dello Stato. Severino: solo illazioni e congetture

Napolitano, il procuratore Messineo: intercettazioni da distruggere

Cancellieri: attacco inaccettabile al Capo dello Stato. Severino: solo illazioni e congetture

 

ROMA – «Anticipazioni di questo genere concorrono a quella logica politica di tensione, di ricerca di determinate soluzioni politiche, che c’è in questo momento». Il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, ha commentato così il servizio del settimanale Panorama sulle intercettazioni delle telefonate tra Napolitano e l’ex ministro dell’Interno Nicola Mancino. «Da cittadino, ragionando secondo logica – ha aggiunto – potrei dire che lo scopo di queste propalazioni è quello di far salire la temperatura. La divulgazione di questi presunti contenuti è senza dubbio un episodio inquietante».

«Da Panorama anticipazioni senza fondamento». «Da magistrato – ha proseguito Messineo intervistato a Klauscondicio – non sono in grado di spiegare le ragioni di questa pubblicazione, non so quali siano le fonti di Panorama. Io non vorrei inserirmi in questo tipo di discussione, perché anche affermare che una ricostruzione è infondata significa, in un certo senso, dare delle indicazioni. In un certo senso, comunque, si è verificato un episodio che pone un problema, e non sto parlando di verità interna o di fondatezza, anche se concordo sul fatto che non mi risulta che queste anticipazioni abbiano un fondamento».

«Distruggere le intercettazioni». «È auspicabile che le intercettazioni irrilevanti ai fini del processo siano distrutte, il problema è soltanto il percorso per arrivare all’eliminazione», ha detto il procuratore di Palermo, Francesco Messineo. «Siamo tutti d’accordo sul fatto che devono essere distrutte, sono prive di valenza penale e interesse investigativo; che possano o meno avere una valenza politica non ci riguarda come autorità giudiziaria, come magistrati inquirenti, è un fatto accessorio che rende ancora più auspicabile che vengano distrutte», ha proseguito Messineo.

«La divergenza è solo sul modo in cui pervenire a questa distruzione. Noi sosteniamo che lo debba fare il giudice nel contesto di un’udienza, alla quale avrebbero il diritto di partecipare le parti, eventualmente interessate, mentre altrove si sostiene che, trattandosi di intercettazioni che riguardano il Presidente delle Repubblica, si debba distruggerle nel contesto di un’udienza segreta e non accessibile, prima si era detto da parte del pubblico ministero, oggi si dice da parte del Gip. Ad ogni modo, anche questa è una tesi in diritto sostenibilissima e assolutamente legittima».

«Con il Quirinale – ha proseguito il procuratore di Palermo – c’è ovviamente una divergenza di vedute sulla normativa di diritto positivo che regola attualmente la distruzione delle intercettazioni, ma si tratta di una questione giuridica, non politica. Nonostante questo non ci sottrarremo, naturalmente, a ciò che la Corte Costituzionale deciderà e riterrà nel caso in esame», ha precisato Messineo, ribadendo che «se la Corte Costituzionale dovesse dare delle indicazioni che sono nel senso della tesi sostenuta dal Quirinale, noi ovviamente vi presteremmo il massimo ossequio, perché ripeto, è un problema di carattere giuridico, nulla di più, e noi siamo dispostissimi e favorevolissimi a ricevere delle indicazioni autorevoli».

Cancellieri. Quello delle intercettazioni è «uno strumento preziosissimo», ma «non è nemmeno pensabile che si possa intercettare il capo dello Stato», interviene il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ai microfoni di Prima di tutto, su Radio 1 Rai, definendo «inaccettabile» quanto sta accadento intorno al presidente Napolitano. «Sono fatti inaccettabili, siamo di fronte ad una istituzione davanti alla quale tutti dobbiamo portare rispetto e considerazione. Nel momento in cui un Paese perdesse certi principi che sono fondamentali per il vivere civile – ha aggiunto – credo che smarrirebbe se stesso». Riferendosi poi alla pubblicazione delle presunte intercettazioni sul settimanale Panorama, il ministro ha affermato che «sono cose che non possono essere consentite perché non si può consentire che la più alta istituzione dello Stato venga posta in questa maniera all’attenzione e venga in qualche modo offuscata la sua immagine perché è un’immagine di altissima specchiatura».

«Io credo – ha precisato – che bisogna distinguere la necessità delle intercettazioni», «uno strumento preziosissimo che ha portato a risultati veramente molto significativi in tantissime inchieste», ma «contemporaneamente non si può sopportare cose di questo genere. La pubblicazione – ha concluso – deve seguire delle regole molto serie e molto precise e poi comunque qui parliamo del Capo dello Stato che non dev’essere nemmeno intercettato, cioè, non è nemmeno pensabile che si possa intercettare il Capo dello Stato».

Severino. «Non comprendo davvero perché‚ alcuni organi di stampa proseguano con la pubblicazione di una ridda di illazioni, insinuazioni e congetture» sul presidente della Repubblica «presentandole come fatti», dice anche il ministro della Giustizia Paola Severino in una intervista al quotidiano cattolico Avvenire, aggiungendo che quanto pubblicato «non sono fatti, sono solo illazioni, camuffate da pseudo-notizie».

redazione@approdonews.it