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Nasce il governo Monti. Lista ministri al fotofinish

Nasce il governo Monti. Lista ministri al fotofinish

| Il 16, Nov 2011

Oggi alle 11 sciogliera’ la riserva. Nella notte vertice di oltre tre ore tra il professore e Alfano

Nasce il governo Monti. Lista ministri al fotofinish

Oggi alle 11 sciogliera’ la riserva. Nella notte vertice di oltre tre ore tra il professore e Alfano

 

 

(ANSA) ROMA – Oltre tre ore di faccia a faccia tra Mario Monti e Angelino Alfano per trovare una soluzione per la squadra di governo che alla fine, anche per i veti incrociati, non dovrebbe avere Gianni Letta e Giuliano Amato. Potrebbe esserci una novità invece per la Giustizia con il nome di Paola Severino, circolato in ambienti del Pdl proprio mentre era in corso il vertice a Palazzo Giustiniani. Il segretario del Pdl ha lasciato il palazzo senza fare dichiarazioni.

NASCE GOVERNO MONTI, MA TRATTATIVA MINISTRI A FOTOFINISH
Il governo Monti vedrà la luce oggi quando il professore salirà al Quirinale per sciogliere la riserva e comunicare al capo dello Stato la lista dei ministri per poi giurare nel pomeriggio. Il presidente incaricato parla di “quadro delineato” e si dice “sereno”. Ma in realtà al puzzle faticosamente composto dall’ex commissario in queste lunghe giornate di consultazioni mancano ancora due pezzi importanti: i nomi dei due tecnici-politici che potrebbero far la differenza, Gianni Letta e Giuliano Amato.

Tanto che la trattativa, nonostante lo scetticismo che regna nel Pdl sui due nomi, va avanti fino a tarda sera. La giornata inizia in salita per l’ex commissario Ue: una frase di Italo Bocchino che indica Monti come il prossimo candidato premier del Pd manda su tutte le furie il Pdl. Parte il fuoco di fila da via dell’Umiltà, con Daniele Capezzone che arriva a definire “a rischio” il nascente Esecutivo Monti.

A palazzo Giustiniani arriva la delegazione del Pd guidata da Pier Luigi Bersani, che ribadisce pieno e incondizionato sostegno al Professore. Poco dopo sono Angelino Alfano e i capigruppo del Pdl a entrare nello studio di Monti. L’incontro va avanti per oltre unòora e mezza e alla fine, pur con il paletto del programma concordato da Silvio Berlusconi con l’Europa, arriva il via libera ufficiale del Pdl.

Dentro, racconteranno poi a via dell’Umiltà, un Monti “indispettito” ha rassicurato i presenti che le parole di Bocchino non hanno fondamento. Ottenuto il sostegno dei due principali partiti, il premier incaricato si concentra sull’altro suo desiderio, condiviso con il Quirinale: avere nella squadra i ‘rappresentanti’ dei due principali partiti. Monti sa che la presenza di Letta e Amato darebbe ossigeno alla sua compagine, facendo anche da camera di decompressione fra un governo di tecnici e il Parlamento.

Dal Pd arrivano indiscrezioni di un via libera a Letta. Voci però smentite poco dopo da una nota ufficiale. Segno della confusone che regna fra i democratici, come dimostrano le aperture di Rosy Bindi. Nel Pdl, invece, è Alfano a confermare il via libera ad Amato, a condizione che cada il ‘no’ dei democratici sul sottosegretario e che i due ruoli siano equivalenti: ministero per entrambi o vicepremiership. Ma è stallo. In serata, nel Pdl, prevale il pessimismo. Diversi dirigenti e ministri uscenti danno l’ipotesi per tramontata.

Ma qualcosa continua a muoversi dietro le quinte. Altrimenti non si spiega la nota diffusa da via dell’Umiltà che nega veti del Pdl sul nome di Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano, per il ministero della Giustizia. La trattativa, dunque, sembra andare avanti: per qualcuno su altre ipotesi, per altri ancora sul tandem Letta-Amato. Monti, nel frattempo, non può che fare buon viso a cattivo gioco.

“Dopo questa esplorazione vasta voglio trasmettervi la mia convinta e motivata fiducia nella solidità delle nostre istituzioni”, premette il premier in pectore comparendo per la seconda sera consecutiva davanti alle telecamere dopo aver incontrato, oltre ai due principali partiti, le parti sociali e le rappresentanze di giovani e donne. Dalla giornata di consultazioni, sostiene di uscire con la “serenità” derivante dalla “convinzione” che questa “fase” si possa superare.

Arriva a dire che anche le parti sociali, compresi i sindacati, “hanno offerto contributi concreti di possibili sacrifici parziali in vista di un risultato positivo più generale”. Insomma, conclude guardando alla visita di oggi al Colle, “sono in grado di assicurarvi che nelle prossime ore potrò definire un quadro già delineato e che sarò in grado di presentare al capo dello Stato la sintesi di questo lavoro”.

redazione@approdonews.it