Nasce il patto federativo AP-CCI Sottoscritto a Roma l’accordo tra i presidenti Alfano e Graziano e il vicecoordinatore Gentile
ROMA – Nasce il patto federativo nazionale tra AP e CCI.
L’accordo di cooperazione politico-elettorale, che amplia la schiera al Centro dei
moderati italiani, liberaldemocratici e riformisti, è stato sottoscritto stamani (venerdì 3)
a Roma per Alternativa Popolare dal presidente nazionale Angelino Alfano e dal vice
coordinatore nazionale, Antonio Gentile, e per Il Coraggio di Cambiare l’Italia dal
presidente nazionale Giuseppe Graziano. Un patto federativo che si fonda su
programmi e obiettivi comuni e sul bisogno di rilanciare la partecipazione dal basso per
un nuovo protagonismo democratico, basato sulla moderazione, sulla concertazione e
sulla ricerca dell’eccellenza morale e tecnica.
Le forme di coordinamento e collaborazione politica tra i due soggetti politici si realizzeranno
all’interno del Parlamento Europeo, della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica
dei Consigli regionali e potranno realizzarsi anche nei Consigli provinciali e nei Comuni.
Un patto federativo che non rinuncerà all’identità di nessuno dei soggetti politici
partecipanti, tant’è che sia Alternativa Popolare che Il Coraggio di Cambiare l’Italia
continueranno a mantenere distinte le rispettive organizzazioni ed ogni forma di collaborazione
mirata a concorrere alla rappresentanza nelle diverse istituzioni sarà determinata sulla base
delle leggi elettorali in vigore e ai loro regolamenti.
Nel caso specifico delle prossime elezioni Politiche 2018 il Patto Federativo ha già assunto
l’impegno a sostenere una significativa ed importante campagna elettorale, subito dopo la
determinazione dei collegi elettorali.
Gentile e Graziano nei prossimi giorni terranno un incontro pubblico per illustrare un
analogo patto per la Calabria, con obiettivi e programmi tesi ad affrontare in modo incisivo e
concreto le emergenze della regione, dalla ZES alla sanità agli ospedali passando per le
questioni aperte del turismo, dell’agricoltura e dell’emergenza occupazionale.