Nasce il Portale Ue dell’immigrazione
redazione | Il 07, Dic 2011
Pirillo: “I lavoratori, gli studenti, i ricercatori e gli immigrati che desiderano unirsi alle loro famiglie possono trovare informazioni utili alle loro esigenze, attraverso l’utilizzo di questo portale”
Nasce il Portale Ue dell’immigrazione
Pirillo: “I lavoratori, gli studenti, i ricercatori e gli immigrati che desiderano unirsi alle loro famiglie possono trovare informazioni utili alle loro esigenze, attraverso l’utilizzo di questo portale”
AMANTEA – Dove si chiede il permesso di lavoro in Germania? Un cittadino indiano ha bisogno di un permesso di soggiorno per studiare in Spagna? Se un lavoratore si sente sfruttato a chi si può rivolgere? Sono queste alcune delle domande alle quali l’Unione europea si propone di rispondere con una nuova iniziativa: un portale Internet dedicato ai cittadini di Stati terzi che desiderano vivere e lavorare nell’Ue-27. Si chiama “Portale Ue dell’immigrazione” (ec.europa.eu/immigration). “Attraverso la segnalazione di questo importante sito d’informazione, promosso dalla Commissione europea voglio mettere a conoscenza, a quanti ne avessero bisogno, che l’Unione europea, dispone di strumenti attraverso i quali è possibile accedere al mondo del lavoro”, sostiene l’europarlamentare Mario Pirillo -. I lavoratori, gli studenti, i ricercatori e gli immigrati che desiderano unirsi alle loro famiglie possono trovare informazioni utili alle loro esigenze, attraverso l’utilizzo di questo portale. Nell’interesse di tutti, è importante migliorare la comunicazione in quest’area, in modo da minimizzare le incomprensioni e la burocrazia di questo processo”.
“L´Unione Europea è molto impegnata sui temi dell’immigrazione – dice Pirillo – difatti essi hanno un posto di rilievo nell’agenda politica; la ‘primavera araba’ e gli eventi nell’area del Mediterraneo hanno ulteriormente sottolineato il bisogno di una politica migratoria coerente e omnicomprensiva per l’Ue che ruota attorno alla mobilità dei cittadini di paesi terzi e punta a partnership più sostenibili”.
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