‘Ndrangheta, condannati i boss vicini alla Juventus Saverio e Rocco Dominello avrebbero permesso al malaffare di inserirsi nel business del bagarinaggio
Si è concluso a Torino, con 13 condanne, tra i 3 e i 15 anni di reclusione, il processo Alto Piemonte sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Nord-Ovest. Condannati anche Saverio Dominello – 12 anni e 1 mese di reclusione – e il figlio Rocco, 7 anni e 9 mesi, capo ultrà della Juventus, accusato di avere permesso alla ‘ndrangheta di inserirsi nel business del bagarinaggio. Assolto Fabio Germani, tifoso bianconero, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’accusa aveva chiesto un totale di 112 anni di carcere.
“Una pena esagerata, faremo appello”, commentano i difensori di Rocco Dominello, Ivano Chiesa e Domenico Putrino. “Non c’era nessuna prova per condannarlo, né per l’associazione mafiosa né per il tentato omicidio, per il quale il padre si era preso tutta la responsabilità”. Soddisfatto Michele Galasso, avvocato di Germani. “Lui si giocava la vita – commenta il legale – È stato massacrato, ma ora la verità è venuta fuori”.