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TAURIANOVA (RC), SABATO 29 GIUGNO 2024

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‘Ndrangheta, Gioia Tauro centrale per il narcotraffico dei Piromalli, Bellocco, Molè, l’appetito dei clan calabresi sul “Giubileo 2025”. A Cittanova e Taurianova consolidata l’operatività delle vecchie famiglie Tra i vari elementi d’interesse investigativo è stata registrata “una fase di riavvicinamento tra la cosca Piromalli e quella dei Molè, dopo che l’omicidio di un esponente dei questi ultimi, avvenuto nel 2008, aveva segnato la scissione tra le due famiglie”

‘Ndrangheta, Gioia Tauro centrale per il narcotraffico dei Piromalli, Bellocco, Molè, l’appetito dei clan calabresi sul “Giubileo 2025”. A Cittanova e Taurianova consolidata l’operatività delle vecchie famiglie Tra i vari elementi d’interesse investigativo è stata registrata “una fase di riavvicinamento tra la cosca Piromalli e quella dei Molè, dopo che l’omicidio di un esponente dei questi ultimi, avvenuto nel 2008, aveva segnato la scissione tra le due famiglie”

| Il 19, Giu 2024

Di GiLar

Presentata la I relazione trimestrale 2023 della Dia e si legge che “Nel corso del primo semestre del 2023, non si sono registrate significative mutazioni del quadro generale relativo alla situazione della criminalità organizzata nella Regione Calabria”, si legge che L’analisi degli elementi info-investigativi estratti dal patrimonio informativo della DIA restituisce uno scenario della criminalità organizzata italiana che conferma come le organizzazioni mafiose, da tempo avviate ad un processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti socio-economici ed alla vantaggiosa penetrazione dei settori imprenditoriali, abbiano implementato le capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale ma mai ripudiato, con strategie di silenziosa infiltrazione e con azioni corruttive. Lo dimostrano, da un lato, le numerose indagini di contrasto condotte nell’ambito dell’accaparramento da parte dei sodalizi mafiosi di appalti e servizi pubblici e, dall’altro, gli omicidi commessi in contesti di mafia, soprattutto nel territorio campano e pugliese, e i sequestri di armi effettuati anche in questo semestre.
“Ulteriore attrattiva per la ‘ndrangheta è costituita dai fondi destinati al Giubileo 2025. Gli ingenti stanziamenti di denaro pubblico previsti per l’Anno Santo rendono concreto il pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata calabrese, la cui presenza nell’area della Capitale e zone limitrofe è stata confermata anche da recenti operazioni di polizia che hanno disvelato l’operatività nel Lazio delle cosche GALLICO, MOLÈ, PIROMALLI, MORABITO, ALVARO e NIRTA-ROMEO originarie della provincia di Reggio Calabria e i MANCUSO, BONAVOTA della provincia di Vibo Valentia”.
C’è la “conferma della proiezione internazionale dei traffici di stupefacenti della ‘ndrangheta, in rapporti con fornitori di cocaina del Centro e del Sudamerica (Colombia, Brasile, Ecuador e Panama) e con organizzazioni paramilitari attive nel settore come il clan del Golfo in Colombia (operazioni “Sunset”, “Eureka”3 e “Gentleman2”). Inoltre, è confermata l’attività di riciclaggio posta in essere dalla ‘ndrangheta in diversi Paesi europei (Francia, Germania e Portogallo), mediante l’acquisto di beni di lusso e l’avvio di attività nei settori della ristorazione ed autolavaggi (operazione “Eureka”) grazie anche all’operatività di soggetti di nazionalità
cinese (operazione “Aspromonte Emiliano”5). Si è avuta ulteriore conferma della proiezione ultra regionale (in particolare Milano e Lombardia) della cosca BELLOCCO (operazione “Crypto”6), così come già segnalato nel precedente semestre (operazione “Ritorno”) e inoltre si “conferma, come già accennato, il ruolo di potere assunto da figure femminili della cosca PIROMALLI, che gestiscono gli affari in assenza di mariti e padri in stato di carcerazione (operazione “Hybris”), in continuità con quanto emerso lo scorso semestre per la cosca BELLOCCO (operazione “Blu notte”) e la cosca ROSMINI-SERRAINO (operazione “Revolvo”).
Nella Piana di Gioia Tauro sarebbe confermata la consolidata posizione egemonica della ormai storica cosca PIROMALLI a cui si affianca la cosca MOLÈ. Il 9 marzo 2023, a Gioia Tauro, i Carabinieri, nell’ambito dell’operazione “Hybris”39, hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo, emesso dal GIP di Reggio Calabria, nei confronti di 49 soggetti ritenuti responsabili di associazione mafiosa, porto e detenzione di armi, traffico di stupefacenti, estorsione, danneggiamento e turbata libertà degli incanti. Tra i vari elementi d’interesse investigativo è stata registrata una fase di riavvicinamento tra la cosca PIROMALLI e quella dei MOLÈ, dopo che l’omicidio di un esponente dei questi ultimi, avvenuto nel 2008, aveva segnato la scissione tra le due famiglie, sino a quel momento legate tra loro. L’operazione ha permesso inoltre di focalizzare il ruolo preminente dei PIROMALLI nella gestione delle estorsioni, applicate in maniera sistematica nei confronti delle attività economiche di Gioia Tauro. Il ricorso ad un racket diffuso unitamente all’imposizione delle guardianie abusive ai terreni agricoli ha consentito alla cosca di riaffermare un più pervasivo controllo del territorio. In particolare, sarebbe emerso il ruolo di rilievo della moglie di un detenuto, esponente apicale
della cosca, la quale si faceva portavoce delle disposizioni del marito e “regista” di operazioni estorsive, rappresentando punto di riferimento delle istanze di “protezione ambientale” provenienti dal territorio”.

Per quanto concerne il comune di Cittanova e Taurianova
“Nel Comune di Cittanova sarebbero operative le storiche famiglie FACCHINERI e ALBANESE-RASO-GULLACE. In merito a quest’ultima consorteria, già colpita da un provvedimento di confisca nell’agosto 202247, la DIA il 20 marzo 2023, ad Albenga (SV), ha eseguito un decreto di sequestro patrimoniale, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria a carico di un soggetto ritenuto contiguo alla cosca RASO-GULLACE-ALBANESE di Cittanova e da tempo trapiantato il Liguria. Il valore dei ben sequestrati ammonta a circa 400 mila euro.
Le famiglie AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA-FAZZALARI opererebbero nel territorio di Taurianova insieme ai sodalizi SPOSATO-TALLARIDA49, LONGO-VERSACE di Polistena, POLIMENI-GUGLIOTTA di Oppido Mamertina, PETULLÀ-IERACE-AUDDINO, LADINI e FORIGLIO-TIGANI di Cinquefrondi. Nel territorio di Anoia opererebbe la
‘ndrina BIANCHINO. Il 25 marzo 2023, nel corso del processo “‘Ndrangheta stragista”, la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha emesso sentenza con la quale ha confermato la pronuncia di primo grado contro 2 imputati, di cui uno ritenuto il vertice della cosca operante in Anoia, già condannati all’ergastolo per l’omicidio di due carabinieri e per i tentati omicidi della fine del 1993 e l’inizio del 1994, nel capoluogo reggino. Il processo fa riferimento all’adesione di alcune cosche di ‘ndrangheta al progetto stragista di cosa nostra risalente agli inizi degli anni novanta del secolo scorso.
Nel Comune di Giffone sarebbe attiva la cosca LAROSA mentre nel Comune di Laureana di Borrello risulterebbero i sodalizi FERRENTINO-CHINDAMO e LAMARI50. Nella frazione San Martino del Comune di Taurianova sarebbero presenti anche le cosche ZAPPIA e CIANCI-MAIO-HANOMAN. Quest’ultima era stata colpita in passato dalle operazioni “Tutto in famiglia” (2011), “Vecchia guardia” (2014) e “Quieto vivere” (2018)”.