‘Ndrangheta in Lombardia, condannato presunto boss Per detenzione di armi da guerra e traffico di droga
MONZA -Il Tribunale di Milano ha condannato con il rito abbreviato a tredici anni Paolo De Luca, 47enne boss dell’ndrangheta di Seregno (Monza), per associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso in detenzione illegale di armi da guerra e traffico di droga e per aver aiutato un altro appartenente all’Ndrangheta a evadere dalla sorveglianza speciale.
Con lui è stato condannato a tre anni per detenzione illegale di armi da guerra un suo uomo, Alessandro Colacitti, 34 anni. Quest’ultimo aveva tentato di far ricadere la responsabilità di aver acquistato e detenuto alcune armi illegali su un quarantenne estraneo ai fatti con dichiarazioni false rese in aula e alla magistratura.
Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, culminate con l’ultimo arresto di De Luca nel novembre del 2016, avevano portato anche a un blitz nel quale erano stati sequestrati un fucile d’assalto di fabbricazione serba, due fucili da caccia, due pistole semiautomatiche Browning e Sauer, una pistola mitragliatrice, una bomba carta e varie munizioni, nell’appartamento abitato da Colaccitti.