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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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‘Ndrangheta: si apre il processo per 4 omicidi avvenuti in provincia di Torino

‘Ndrangheta: si apre il processo per 4 omicidi avvenuti in provincia di Torino

| Il 04, Ott 2011

I delitti sono quelli di Antonio e Antonino Stefanelli e Franco Mancuso

‘Ndrangheta: si apre il processo per 4 omicidi avvenuti in provincia di Torino

I delitti sono quelli di Antonio e Antonino Stefanelli e Franco Mancuso

 

 

 

TORINO – E’ cominciato oggi davanti alla

Corte d’Assise di Torino il processo per quattro omicidi per
fatti di criminalità organizzata, avvenuti nel Torinese nel
1997. Cinque persone, di cui una latitante e quattro già
detenuti per reati di ‘ndrangheta, devono rispondere dell’accusa
di omicidio volontario.
I delitti sono quelli di Antonio e Antonino Stefanelli e di
Franco Mancuso, uccisi insieme in un feroce regolamento di conti
nell’ambito di una violenta faida tra famiglie della
‘ndrangheta, e , qualche mese dopo, di Roberto Romeo, che era
sfuggito all’agguato nel quale erano morti gli altri tre.
Su richiesta dei pubblici ministeri Roberto Sparagna e Monica
Abbatecola, a giudizio per il triplice omicidio sono stati
rinviati Rosario Marando, 43 anni, Giuseppe Santo Aligi, 42
anni, Gaetano Napoli, 41 anni, e Natale Trimboli, 43 anni,
quest’ultimo tuttora latitante; per il solo omicidio di Romeo,
invece, Antonio Spagnolo, 51 anni. Per Domenico Marando, 45
anni, boss dell’omonima cosca con sede nel Torinese già
condannato a 30 anni per il triplice omicidio, ieri gli stessi
pm hanno formulato una richiesta di 20 anni di reclusione nel
procedimento con rito abbreviato.
Nel 1997 i due Stefanelli, padre e figlio, si presentarono
nella villa dei Marando, in frazione Tedeschi di Volpiano
(Torino) accompagnati da due guardaspalle, Francesco Mancuso e
Roberto Romeo. Tutti tranne Romeo furono uccisi sul posto e i
loro cadaveri fatti sparire, forse sepolti in qualche cava,
insieme alla loro auto, un’Alfa 164 verde scuro. Romeo, che era
rimasto all’esterno, riuscì a fuggire, ma pochi mesi dopo fu
rintracciato e ucciso in una stradina dietro all’ex stabilimento
Fiat di Rivalta di Torino.