“Il 99% dei bambini nati nelle famiglie di ‘ndrangheta diventerà a sua volta uno ‘ndranghetista. Ecco perché si sta cercando di togliere la patria potestà ai genitori conclamati mafiosi e mandare i minori lontano dalle famiglie”. Lo spiega il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, intervenuto oggi a Reggio Emilia all’ultimo appuntamento dell’edizione 2018 del festival della legalità “Noi contro le mafie” promosso dalla Provincia. Il procuratore cita il caso “di una ragazzina figlia di un latitante che era stata concepita durante la latitanza e che a tredici anni non aveva ancora visto il padre. Si puo’ capire che esempio il genitore avesse dato a lei e agli altri figli. Per questo è stata allontanata”.
“Le donne della ‘ndrangheta? Fondamentali nel sancire alleanze tra le famiglie con i matrimoni, tramandare i valori del codice d’onore dell’organizzazione e per scandire, in tempo di guerra, i tempi della vendetta delle faide”, ha detto Antonio Nicaso, docente universitario in Canada e saggista e storico dei fenomeni criminali, rispondendo oggi alle domande degli studenti di quattro licei di Reggio Emilia (Canossa, Chierici, Galvani e Zanelli).
“Nella ‘ndrangheta, le donne – spiega Nicaso- sono importanti perché, come nella antiche famiglie imperiali, sono oggetto di politiche matrimoniali per rafforzare legami e alleanze tra le cosche”. Inoltre, “fanno crescere i rampolli nel mito dell’uomo d’onore, tramandando un codice etico funzionale a togliere i sensi di colpa, in cui ad esempio l’omicidio non viene visto come un reato, ma come una punizione per chi non rispetta questo codice che non è mai esistito”. Infine, dice ancora Nicaso, “le donne hanno un ruolo fondamentale nelle guerre di mafia perché scandiscono i tempi della vendetta e incitano gli uomini, magari dopo aver perso un figlio o un marito nel conflitto”. Tutte le mafie sono però generalmente “monosessuali” e non ammettono affiliate. Nella ‘ndrangheta in particolare, spiega Nicaso, “c’e’ stato il caso di due donne che sono state “battezzate”, ma poi hanno raccontato i dettagli del rito di affiliazione. Dopo questo nessuna altra donna è stata piu’ ammessa”.