Negato diritto allo studio a studente disabile reggino Il padre del ragazzo ha presentato un esposto in Procura. Il commento della politica
Anche quest’anno scolastico 2017/18 per Nicola, studente con disabilità di Locri, iscritto al terzo anno presso il Liceo Artistico “IIS OLIVETI-PANETTA” di Locri (RC), non è potuto iniziare. A tre settimane dal suono della campanella, lui è a casa perché disabile, pertanto a differenza degli altri studenti normodotati rimane escluso dalla scuola, nell’indifferenza totale, e nessuno sa quando potrà frequentare. Il padre Cosimo ha presentato un nuovo esposto in procura.
“Non è accettabile che debba essere sempre Nicola a pagare una colpa che non ha – afferma Cosimo Romeo – si tratta del terzo esposto per l’esattezza, gli altri due sono stati presentati nei precedenti anni di scuola, sempre per gli stessi motivi. Le ragioni sono riconducibili alla mancata istituzione della figura specializzata in psicologia (come previsto dall’unità multidisciplinare dell’ASP) fondamentale per l’integrazione scolastica, ma non c’è neppure l’Assistente educativo e/o per l’autonomia e la comunicazione previsto dalla Legge 104 che possa affiancare lo studente in ogni attività in quanto studente non autonomo, né la figura qualificata che si possa occupare dell’igiene personale dello studente, e infine, manca il servizio di trasporto scuolabus. Per tali ragioni è stata anche inviata una PEC al Ministro dell’istruzione On. Fedeli, Al Direttore Generale scolastico Regione Calabria D.r Diego Bouché, al Prefetto di Reggio Calabria Dott. DiBari, All’assessore all’istruzione Regione Calabria D.ssa Federica Roccisano, All’Ufficio pari opportunità della Regione Calabria, Alla Città Metropolitana di RC Settore ISTRUZIONE, Alla Liceo Artistico “IIS OLIVETI-PANETTA” di Locri, Al Sindaco della Città di Locri (RC) Dott. Giovanni calabrese, All’assessore Istruzione del Comune di Locri (RC) Avv.to Anna Sofia, All’Ufficio SOS di Neuropsichiatria infantile Multidisciplinare ASP R.C. Distretto Locride D.ssa G. Foti, Al Vescovo della Diocesi Locri-Gerace Sua Eccellenza Mons. Oliva Francesco, All’Associazione per la tutela dei diritti delle persone con disabilità AMICI DI NICOLA, Al Legale della famiglia Romeo, il tutto per illustrare una situazione già nota che allo stato attuale si protrae”.
Cosimo Romeo ha infine snocciolato alcune leggi a riguardo, infatti, “la norma costituzionale del diritto allo studio, interpretata alla luce della Legge 59/1997 e del DPR 275/1999, è da intendersi quindi come tutela soggettiva affinché le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongano le condizioni e realizzino le attività utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni, nessuno escluso. La sentenza della Corte Costituzionale n. 215/87, ha costantemente dichiarato il diritto pieno e incondizionato di tutti gli alunni con disabilità, qualunque ne sia la minorazione o il grado di complessità della stessa, alla frequenza nelle scuole di ogni ordine e grado. Infatti, tale sentenza, oggetto della CM n. 262/88, può considerarsi la “magna Charta” dell’integrazione scolastica ed ha orientato tutta la successiva normativa primaria e secondaria.
La Legge in parola ribadisce ed amplia il principio dell’integrazione sociale e scolastica come momento fondamentale per la tutela della dignità umana della persona con disabilità, impegnando lo Stato a rimuovere le condizioni invalidanti che ne impediscono lo sviluppo, sia sul piano della partecipazione sociale sia su quello dei deficit sensoriali e psico-motori, per i quali prevede interventi riabilitativi. In conclusione ha chiesto di essere tempestivamente informato quando le figure adeguate alle necessità di Nicola ed i servizi contestuali ai suoi bisogni saranno operativi, affinché in ragazzo possa finalmente iniziare l’anno scolastico senza ulteriori impedimenti”.
AZIONE IDENTITARIA CALABRIA
Esprimo la mia più totale solidarietà e vicinanza alla famiglia Romeo ed in particolare a papà Cosimo che, per il secondo anno consecutivo è chiamato a lottare per far avere e rispettare a suo figlio Nicola, studente diversamente sabile di Locri, il sacrosanto diritto allo studio. Anche quest’anno, infatti, e per il secondo consecutivo, è stato impedito a Nicola di frequentare regolarmente le lezioni nel suo istituto di Locri perchè la scuola è sprovvista della figura specializzata per assistere chi, come lui, non è autosufficiente allo svolgimento di tutte quelle attività didattiche e sociali e, proprio per questo, a sua tutela dovrebbe essere applicata la legge che prevede il riconoscimento di un insegnante di sostegno per seguire i ragazzi come Nicola, cosi come recita la famosa Legge 104.
Ed invece, nell’indifferenza più totale di tutte le istituzioni politiche preposte, nessuno si è preoccupato di garantire la regolare presenza a scuola di Nicola, nessun assistente educativo è stato nominato pur conoscendo tutti la problematica che ormai è a tutti risaputa dal momento che lo stesso Cosimo Romeo sta lottando allo strenuo con tutte le forze a sua disposizione per far rispettare i diritti di suo figlio.
Un anno fa intervenni personalmente interpellando sia l’assessore regionale Roccisano sia il “fervente” sostenitore dei diritti civili Corbelli, ma nulla di veramente risolutore è stato fatto ed ora la famiglia Romeo si ritrova coi problemi di sempre.
E’ davvero vergognoso che, nel 2017, in Italia possano succedere tali cose: non garantire il diritto allo studio di uno ragazzo è di per se grave, lo è ancora di più negarlo per negligenza ad un giovane diversamente abile, tutto questo mentre 800 insegnanti stanno per attuare insieme ad alcuni membri del Parlamento uno sciopero della fame per protestare contro la mancata approvazione della legge sullo Ius Soli, mentre Nicola e la sua famiglia vivono tutto questo disagio nell’indifferenza generale senza nessuno disposto a dare una mano per risolvere in maniera definitiva la situazione.
Bene ha fatto il signor Cosimo Romeo a presentare un esposto alla Procura della Repubblica per questa grave negligenza del mondo scolastico ed allo stesso tempo mi rivolgo al Ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedel, affinchè intervenga per quelli che sono i suoi poteri e le sue competenze in merito. Non accettiamo che un nostro connazionale, che vive purtroppo una situazione non uguale a quella di altri suoi coetanei normodotati, sia costretto a subire insieme alla famiglia tali vessazioni burocratiche e negligenze marchiane che arrivano a ledere anche la dignità umana. Noi di Azione Identitaria siamo come sempre accanto alla famiglia Romeo per qualsiasi azione di sensibilizzazione vorrà attuare e ci riserviamo anche, se sussistono i presupposti, di presentare formale querela contro il Ministro della Pubblica istruzione in carica.