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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 03 DICEMBRE 2024

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“Nel nuovo ‘decreto Calabria’, assunzioni di medici, infermieri e personale sanitario” Anastasi (Io resto in Calabria) scrive al premieri Conte e al Ministro Speranza

“Nel nuovo ‘decreto Calabria’, assunzioni di medici, infermieri e personale sanitario” Anastasi (Io resto in Calabria) scrive al premieri Conte e al Ministro Speranza

“Nel nuovo ‘decreto Calabria’, a cui il Governo, stando alle indiscrezioni che circolano, starebbe lavorando in queste ore, occorre tra le altre cose affrontare con maggiore incisività la questione della stabilizzazione del personale precario e dell’assunzione di nuove figure tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari, personale tecnico-professionale e amministrativo”. È quanto afferma il capogruppo di “Io resto in Calabria”, Marcello Anastasi, in una missiva inviata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza.
“Le Aziende sanitarie – prosegue Anastasi – devono essere autorizzate a coprire le carenze nei propri organici immettendo nei ruoli tutte quelle figure, individuate dai Piani del Fabbisogno del personale relativi al triennio 2020-2022 e deliberati dalle stesse, attraverso l’avvio delle procedure concorsuali e l’utilizzo delle graduatorie valide esistenti in ambito regionale”.
“Altro aspetto di fondamentale importanza – si legge ancora nella missiva inviata a Conte e Speranza – è la questione del debito sanitario, che va azzerato, e del pagamento pregresso delle prestazioni, dei servizi e delle forniture erogate da parte dei privati. Non si può prorogare ulteriormente, dopo oltre dieci anni, la gestione commissariale in Calabria senza risolvere in maniera definitiva la problematica del disavanzo e del debito della Sanità calabrese. Rivolgo, pertanto, al Governo – conclude Anastasi – un appello affinché si inserisca nel provvedimento, di prossima emanazione, norme che vadano nella direzione della risoluzione dei punti sopra evidenziati se si vuole realmente fare uscire la Calabria dall’emergenza e dal commissariamento rilanciando così concretamente le politiche sanitarie regionali”.