Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 22 GENNAIO 2025

Torna su

Torna su

 
 

Per una “tentata frode assicurativa” tre vigili del fuoco hanno perso la vita, tra questi il reggino Nino Candido Il responsabile dell'esplosione è stato arrestato, ha confessato dopo dieci ore di interrogatorio

Per una “tentata frode assicurativa” tre vigili del fuoco hanno perso la vita, tra questi il reggino Nino Candido Il responsabile dell'esplosione è stato arrestato, ha confessato dopo dieci ore di interrogatorio
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

C’è una svolta nelle indagini relative alla tragedia di Quargnento, dove nella notte fra il 4 e il 5 novembre 2019 sono morti tre vigili del fuoco a seguito di una fuga di gas all’interno di un cascinale.
Al termine di serrate e articolate indagini, i carabinieri di Alessandria hanno proceduto nella notte odierna, sabato 9 novembre 2019, al fermo d’indiziato di delitto nei riguardi di un uomo, ritenuto responsabile con le accuse di disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie.
Nella notte è stato a lungo ascoltato il proprietario del cascinale, Giovanni Vincenti che ha confessato dopo dieci ore di interrogatorio. A confermare la presenza di Giovanni Vincenti nel Comando dei carabinieri era stato l’avvocato Laura Mazzolini. «Ho assistito all’interrogatorio, non posso dire nulla», aveva detto il legale lasciando gli uffici dell’Arma in piazza Vittorio Veneto. «Penso che tra poco avrete delle dichiarazioni ufficiali», si era limitata ad aggiungere Mazzolini lasciando la caserma. Infatti da lì a poco è arrivata la notizia del fermo.
I dettagli sono stati resi noti in una conferenza stampa tenutasi alle 9 nel comando compagnia dei carabinieri di Alessandria, alla presenza del procuratore della Repubblica di Alessandria Enrico Cieri. Sembra che a causa di un forte indebitamento con le banche ha simulato questo incidente dove hanno perso la vita i tre vigili del fuoco compreso il reggino Nino Candido per frodare l’assicurazione in maniera dolosa e incassare il premio che aveva un massimale di un milione e mezzo di euro. L’imputazione oltre alla Frode assicurativa anche di “omicidio, disastro doloso e lesioni volontarie”. Anche la moglie di Vincenti è indagata.