Nesci: “Dati sulla povertà allarmanti” "Restituire la dignità a 4 milioni di italiani"
“Nonostante gli sforzi fatti
negli ultimi anni, dover constatare che nel 2014 oltre 1 milione e 500mila
famiglie vive in condizioni di povertà assoluta è a dir poco sconcertante,–
commenta il Presidente Nazionale dell’Epas, Denis Nesci – generalmente si tende
ad esaltare il lato positivo, ma non in questo
caso, perché trovare conforto dal fatto che la povertà si sia stabilizzata dopo
due anni di aumento, sarebbe soltanto un’ammissione che è stato già fatto tanto,
tutt’altro –aggiunge il Presidente dell’EPAS- potremmo finalmente tirare un
sospiro di sollievo quando inizieremo a riscontrare una netta riduzione, allora
significherà che le azioni intraprese avranno dato i loro frutti ”.
Dall’ultimo report pubblicato dell’Istat sulla spesa delle famiglie
italiane nel 2014, la povertà si attesta su valori stabili, con incidenze
diverse a seconda del territorio: 4,2% al Nord, al 4,8% al Centro e all’8,6%
nel Mezzogiorno. Considerando l’elemento geografico,nonostante un
lieve calo, la povertà assoluta rimane quasi doppia nei piccoli comuni del
Mezzogiorno rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane della stessa
ripartizione, mentre, nel Nord Italia, l’indice di povertà è praticamente
invertito, più elevato nelle aree metropolitane (7,4%) rispetto ai restanti
comuni (3,2% tra i grandi, 3,9% tra i piccoli).
Dovrebbe rasserenare la situazione positiva che vede le coppie con
figli, e famiglie con a capo una persona tra i 45 e i 54 anni migliorare, condizione
analoga alle famiglie che presentano componenti con titoli di studio elevato; la
povertà assoluta diminuisce anche tra le famiglie con a capo una persona in
cerca di occupazione (dal 23,7% al 16,2%), a seguito del fatto che più spesso,
rispetto al 2013, queste famiglie hanno al proprio interno occupati o ritirati
dal lavoro.
Gli stranieri che hanno lasciato il proprio Paese in cerca di fortuna
invece, anche in Italia continuano a vivere in condizioni non proprio agiate,
un dato su tutti fa capire meglio la situazione: al nord e al centro la povertà
tra le famiglie di stranieri è di 6 volte superiore a quella delle famiglie di
soli italiani, nel Mezzogiorno invece è tripla.
“Il Sud ancora una volta si attesta
un passo indietro rispetto al resto dello Stivale, una parte d’Italia-
afferma il Presidente Nesci – che
potrebbe diventare ricca semplicemente sfruttando le risorse derivanti dalla
terra, un territorio che, non solo ha delle risorse naturali ineguagliabili, ma
anche risorse umane valide le quali, non avendo alcuna possibilità, cercano
fortuna al Nord”.