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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

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Nesci segnala ad Anac e procura irregolarità vertice Asp n°5 La parlamentare pentastellata contesta l'irregolarità del rapporto di lavoro «non esclusivo» della terna commissariale dell'Asp di Reggio Calabria

Nesci segnala ad Anac e procura irregolarità vertice Asp n°5 La parlamentare pentastellata contesta l'irregolarità del rapporto di lavoro «non esclusivo» della terna commissariale dell'Asp di Reggio Calabria
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La deputata M5s Dalila Nesci ha segnalato all’Autorità nazionale anticorruzione e alle Procure di Catanzaro e della Corte dei conti la vicenda del rapporto di lavoro non esclusivo della terna commissariale dell’Asp di Reggio Calabria, composta di tre viceprefetti in servizio. Nella sua nota, la parlamentare M5s ha ricordato che il rapporto di lavoro deve essere invece esclusivo, come previsto dal «D. Lgs. 229/’99, art. 3-bis, comma 8». Secondo l’esponente 5 stelle non è possibile che nell’Asp più disastrata d’Italia la direzione generale sia a mezzo servizio, atteso che direttore generale e commissario aziendale svolgono le stesse funzioni, come ha chiarito la stessa Autorità nazionale anticorruzione (Anac), a seguito della segnalazione della nomina di Santo Gioffrè al vertice dell’Asp di Reggio Calabria, inviata proprio dalla parlamentare M5s. Lo scorso 17 novembre la deputata 5 stelle aveva invitato la giunta regionale della Calabria alla «revoca o correzione del rapporto di lavoro del vertice aziendale dell’Asp di Reggio Calabria». Inoltre, la parlamentare aveva chiesto al commissario alla sanità regionale, Massimo Scura, di esercitare «il potere di revoca dei commissari dell’Asp di Reggio Calabria, previsto dalla delibera di nomina governativa del 12 marzo 2015». Alla fine Nesci ha dunque investito il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, e la magistratura ordinaria e contabile perché «ad oggi il governatore della Calabria non ha inteso affatto correggere quanto riassunto, lo stesso commissario Scura non ha finora inteso procedere né risulta alcuna risposta dei tre viceprefetti incaricati, i quali non possono non conoscere le normative citate».