Nessun furto “Expert” del “Porto degli Ulivi”, due assoluzioni Il tribunale di Palmi ha accolto le argomentazioni degli avvocati penalisti Romeo e Collia
Il Tribunale di Palmi, sezione penale, ha mandato assolti Cannatà Carmelo e Tarzia Angelo dal reato loro contestato di furto gravato, in concorso, per non aver commesso il fatto. I fatti di causa si riferiscono ad una ipotesi di furto di un telefono cellulare esposto nel grande magazzino Expert, sito all’interno del Centro Commerciale Porto degli Ulivi di Cannavà di Rizziconi, che sarebbe stato perpetrato il 14 Febbraio 2016.
In quella data sia il Cannatà (difeso dall’avvocato Antonio Romeo) che il Tarzia (difeso dall’avvocato Francesco Collia) si trovavano all’interno del negozio Expert intenti a guardare il bancone dei telefonini di nuova generazione. L’accusa ha contestato agli imputati di essersi impossessati illegittimamente di un telefonino Samsung Galaxy A5 dopo averne staccato il dispositivo antitaccheggio, sostenendo che tale condotta delittuosa era stata ripresa dalle telecamere a circuito interno installate dentro il grande magazzino. I difensori degli imputati, ritenendo che gli elementi di prova erano assolutamente insufficienti a dimostrare la responsabilità dei loro assistiti, hanno chiesto ed ottenuto di definire il procedimento col rito speciale del giudizio abbreviato.
Durante lo svolgimento della requisitoria, il Pubblico Ministero valorizzando le risultanze investigative concludeva con una richiesta di condanna per entrambi gli imputati alla pena finale di un anno e tre mesi di reclusione. Di segno completamente opposto le difese degli imputati. Sia Antonio Romeo che Francesco Collia hanno passato in rassegna tutti gli accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria criticando sia il metodo utilizzato che il merito delle conclusioni cui si era giunti.
I due penalisti si sono soffermati, in particolare, sulla assoluta inesistenza di qualsiasi indizio connotato dalla gravità, precisione e concordanza che potesse riscontrare l’ipotesi accusatoria, sottolineando come in effetti dai fotogrammi relativi alle immagini estrapolate dalle telecamere non emergeva affatto alcuna delle attività illecite contestate agli imputati. Richiamando la copiosa giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia di formazione della prova, i difensori hanno evidenziato che le risultanze dell’attività investigativa lasciavano molti margini di incertezza sulla responsabilità degli imputati che non potevano essere ritenuti autori di un furto senza che emergesse alcun riscontro probatorio. Dopo la loro accurata e puntuale arringa difensiva, il Tribunale di Palmi, accogliendo tutte le argomentazioni sostenuti dai due difensori, ha decretato l’assoluzione del Cannatà e del Tarzia per non aver commesso il fatto.