“Nessuna lezione da chi ha gettato Cassano nel dissesto” Lo dichiara il candidato sindaco alla città, Ivan Iacobini
Onestamente non ci aspettavamo che ci facesse lezioni di politica e gestione della cosa pubblica colui che fu assessore e quindi protagonista principale nella pagina più nera della storia, politica e non solo, di Cassano: quella del dissesto.
Taglio erba, bollette acqua e luce pagate in ritardo è ben chiaro che sono spese correnti ma che non possono essere oggi affrontate vista la mancanza di liquidità. E la causa di tutto ciò è la cattiva programmazione, in quanto, l’una è diretta conseguenza dell’altra.
Noi non attacchiamo nessuno, abbiamo semplicemente preso il bilancio, alcune delibere e determine della ex amministrazione comunale e ci troviamo all’interno mutui e aumenti delle tasse. Un modo di gestione della cosa pubblica in voga negli anni ‘80 e che ancora oggi si ripropone alla guida della città dopo oltre 30 anni. Ma non vogliamo prodigarci in lunghi scritti dove si dice tutto e il contrario di tutto. Facciamo parlare i dati, non ci interessa l’attacco personale: nel bilancio, approvato dalla giunta Papasso, c’è una voce che recita “ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI” e alla CATEGORIA 3° “ASSUNZIONE DI MUTUI” per un totale di 7.016.216,16 euro (che alleghiamo). E la relativa relazione dei revisori dei conti (che alleghiamo ugualmente) avverte di “non procedere alla contrazione di alcun mutuo (…) perché potrebbe comportare lo sforamento dei vincoli con le note conseguenze negative per l’Ente”.
Passando alle tasse, esse non sono solo “lievemente aumentate” con la passata amministrazione, gli aumenti sono rilevanti.
L’imu: è in vigore dal dicembre 2012. L’allora ICI sulla prima casa prevedeva una detrazione fino a 130 euro pertanto nessuno la pagava, e un’aliquota al 6,5 ‰ sulla seconda casa. Appena adottata, l’imu (2012-2013), fu alzata, sulla seconda casa, al 9,60‰ e l’anno dopo (2014) venne alzata ancora fino massimo (10,60‰) e non è vero che i cittadini sono stati graziati con la non applicazione della TASI perché la normativa recita testualmente che la somma IMU e TASI non può superare l’aliquota massima del 10,60‰.
Tasse acqua: il regolamento prevedeva per la fascia costiera, dove non è possibile effettuare letture (Marina e Laghi di Sibari) l’abbattimento della tariffa forfettaria di 2/3 per stagionalità. In pratica, si pagava per soli 4 mesi l’anno. Dal 2015 questa riduzione è stata “ridotta” ad 1/3 e, senza troppi tecnicismi, gli utenti si sono visti aumentati i canoni, per Marina di circa il 78%, e per i Laghi di Sibari di circa il 98% (Delibera del Consiglio comunale n° 30 del 27 luglio 2015).
TARI (ex tarsu). 1) Fino al 2013 la tariffa per i magazzini era allo 0,53 euro e le abitazioni allo 1,04 euro per mq. Con l’approvazione delle tariffe, dal 2014, i magazzini sono stati equiparati ad abitazioni, cioè calcolati a 1,04 euro x mq (con un aumento per i magazzini pari a circa il 50%). 2) Dal 2015, tutte le utenze ad uso domestico, quindi magazzini ed abitazioni passano da 1,04 euro a 1,25 euro al mq per un aumento netto del 20% (delibera 28 del 27 luglio 2015).
Non ci sembrano quisquilie o “lievi aumenti” come si dice dall’altra parte politica. Ma basta che i cittadini controllino le loro bollette, poi pubblicheremo le delibere di approvazione delle tariffe.
Ivan Iacobini è stato assessore di quella giunta che ebbe come suo fiore all’occhiello la fine del dissesto finanziario. La campagna elettorale è lunga, e sarà la campagna elettorale delle carte e dei progetti per Cassano. Sinceramente Cassano, in 3 anni è stata ferma, se non addirittura è tornata indietro ed ha bisogno, in primis, di competenza amministrativa e pacificazione sociale.
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