Netanyahu, Hezbollah e i l’ANM Ormai mancano poche ore: siamo agli sgoccioli e a breve, quasi con lo stesso arco temporale del respiro tutto d'un fiato, si prenderà -ufficialmente- atto del 'fallimento' negoziale per la tregua in Medioriente tra Israele e Hamas (con i suoi alleati)
redazione | Il 21, Ago 2024
Netanyahu, Hezbollah e i l’ANM.
Ormai mancano poche ore: siamo agli sgoccioli e a breve, quasi con lo stesso arco temporale del respiro tutto d’un fiato, si prenderà -ufficialmente- atto del ‘fallimento’ negoziale per la tregua in Medioriente tra Israele e Hamas (con i suoi alleati).
Purtroppo, quando accadrà, si darà pure inizio ad ostilità belliche, le quali non sapremo di che portata saranno e cosa ne scaturira`, pur se non vedo all’orizzonte nulla di buono.
A mio avviso, ci troveremo innanzi non ad una guerra su vastissima scala ‘regionale’, ma a ‘schermaglie’ piuttosto cruenti, le quali non possono, né devono essere sottovalutate, proprio perché la ‘guerra a bassa intesita`’ (e nel caso di specie, la ‘bassa intensità’ è molto relativa) può essere paragonata al fuoco che cova sotto la cenere, quindi divampare in un incendio ancor più devastante di quanto non lo sia stato nella fase iniziale.
Questa, quindi, possiamo considerarla quale immagine reale e realistica, di un Medioriente senza pace, senza futuro e senza certezze, se non quelle che ci portano dritto dritto, ad un fronte di drammatici scontri, da cui tutti, inevitabilmente, ne usciranno sconfitti o quantomeno indeboliti.
Poi, vi è persino da mettere sotto giudizio e sotto condanna -lo dico apertamente, a fronte di verità incontrovertibile- gli scelleratoi comportamenti di Benjamin Netanyahu, noto ‘macellaio di Tel Aviv’, il quale mai ha inteso perseguire la via di una pace reale, di un cessate il fuoco concreto, di una trattativa seria -e qui qualche colpa di troppo ce l’ha l’attuale Amministrazione Americana di segno democratico targata Biden- bensì, l’attuale Premier Israeliano (pro tempore e ad libitum screditato), ha voluto e inteso persistere nella crudeltà del genocidio palestinese, facendo finta di trattare, seppur al tempo stesso, continuando azioni di guerra vere e proprie, persino contro Stati stranieri (Libano, Siria e Iran), in palese violazione del Diritto Internazionale.
Si, violazione del Diritto Internazionale, parliamo proprio di questo, poiché ciò è, per di più in modo plastico e conclamato, di cui sono testimone e che non smetterò mai di denunciare alla pubblica e libera opinione, non solo del nostro (anche) ‘martoriato’ Paese (cioè l’Italia…e poi spiegherò perché così lo definisco), ma lo gridero` a fronte di verità e con il supporto delle prove, ai quattro venti di ogni Stato.
Difatti, sui celi del Libano e sul suo territorio, assistiamo attoniti ed impassibili, inermi e irritati, alle continue incursioni israeliane, che con fare proditorio, insolente, provocatorio ed arrogante, si insinuano nelle nostre linee telefoniche, in quelle digitali di internet, oppure bombardano, indiscriminatamente, villaggi di questo Paese, quasi che il Governo di Tel Aviv (contestato in patria), sia legittimato a fare quanto sta facendo, allorquando non ne ha nessun diritto (altrimenti, tanto varrebbe, non far nulla contro Putin e la Russia, che almeno si sono, ingiustificatamente limitati alla sola Ukraina).
Ordunque, Israele giustifica le suddette violazioni a danno del Libano, poiché sostiene di voler debellare un’organizzazione estremista quale considera Hezbollah, benché quest’ultima è anche un Partito politico compenetrato nelle libere istituzioni del proprio Paese e Israele con il Libano, non ha alcun rapporto di reciproco riconoscimento formale e diplomatico.
È questa, perciò, un’ aggressione bell’e buona? Certo che si!
Tra l’altro, ove mai si riscontrassero -e su tale aspetto potremmo anche concordare, se non altro per il comune sentimento di alcuni libanesi- che Hezbollah sia una ‘turbativa’ (io, però, non lo condivido appieno), dovrebbero essere le libere e democratiche istituzioni di Beirut a provvedere in tal senso, giammai uno Stato straniero, altrimenti -quindi si ritorna a Putin- non si capisce per quale motivi, alcuni consentono a Netanyahu, quel che si imputa (correttamente) alla Russia odierna.
E poi -mi si consentirà e si perdonerà l’ardito paradosso comparativo- se fosse sufficiente l’ ‘exscusatio’ concessa ad Israele, cioè debellare estremismo e fanatismo, cosa dovremmo pensare noi italiani, che abbiamo anche al nostro interno, un’associazione estremista (Cossiga la definiva “organizzazione tra il criminale e il sovverivo”), cioè l’AMN, ovvero quella dei magistrati?
Certo, costoro non uccidono, ma indurrebbero molti al suicidio (la storia italiana degli ultimi trent’anni è piena di esempi a cui mi rifaccio), principalmente perché, non possiamo sottacere ‘la carne di porco’ che si fa, da parte di molti magistrati nostrani, circa l’amministrazione della nostra giustizia.
Ecco, ciò dimostra come ‘nessuno’ sia perfetto, benché noto con tristezza il ‘doppiopesismo’, pure in virtù di siffatta forma di intollerabile indifferenza, rispetto alle sofferenze della gente di Gaza -che risottolineo, è duplice ostaggio, poiché si trova attanagliata tra Israele da un lato e da Hamas dall’altro- oppure le sofferenze che già patisce il Libano, il quale a sua volta si prepara fatalmente e in modo coraggiosamente disilluso e disincanto a dover affrontare, assieme alle di già tante difficoltà interne, persino la prossima ‘crisi bellica’ straniera.
Una realtà così è giusta? È umana? È tollerabile?
Nossignore!