Nicodemo Oliverio chiede una legge che tuteli l’industria vinicola di qualità La proposta del deputato piddino è di instituire un testo unico che tuteli e valorizzi il vino dalla botte alla bottiglia
Una proposta di legge che semplifichi le procedure, per rendere più trasparenti i procedimenti, per combattere con efficacia chi commette frodi, per valorizzare il prodotto.
Una legge che tuteli e valorizzi il vino dalla botte alla bottiglia.
E’ stata presentata dal deputato Pd Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione Agricoltura, in occasione del Convegno Vineconomy tenutosi a Firenze al Palazzo dei Congressi alla presenza del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina.
L’On. Oliverio evidenzia la necessità di “mettere le ali al settore vitivinicolo, fiore all’occhiello del sistema produttivo agroalimentare italiano.
“Un vero e proprio biglietto da visita del made in Italy nel mondo al quale siamo vicini e che vogliamo assolutamente tutelare e promuovere”- aggiunge l’on. Oliverio – un “pianeta” quello del vino che presenta numeri poderosi: la filiera pesa il 15% sulle esportazioni agroalimentari nazionali, produce circa 50 milioni di ettolitri l’anno, per un giro d’affari di oltre 14 miliardi di euro”
Ai numeri positivi fanno fronte altri che sicuramente non giovano alla produzione: “ricordo che dall’impianto del vigneto alla vendita della bottiglia l’imprenditore svolge oltre 70 attività burocratiche; oltre 20 soggetti sono coinvolti nei procedimenti; ci sono più di 1.000 norme di settore e un totale di circa 4.000 pagine tra direttive, regolamenti e altro; poi ci sono leggi, decreti, etc”
Da qui, secondo l’on. Nicodemo Oliverio, l’urgenza di intervenire con norme di semplificazione e sostegno. “La parola d’ordine deve diventare semplificazione” .
La sintesi della proposta del parlamentare del Partito Democratico sta nell’articolo 57 che dà il senso a tutto il testo.
L’articolo afferma, infatti, che il vino e i territori viticoli fanno parte del patrimonio culturale gastronomico e paesaggistico italiano. Insomma la filiera del vino diventa 2.0, garantendo al consumatore maggiore certezza sulla qualità e all’imprenditore procedure più rapide.
Tra le altre norme fondamentali, la realizzazione di un sistema informatico unico con tutte le informazioni, domande, autorizzazioni, registri e documenti di accompagnamento per il coordinamento delle attività delle Amministrazioni e degli organismi di controllo, per eliminare ripetizioni di adempimenti e ridurre le visite ispettive, consentendo più trasparenza e rafforzando al contempo gli strumenti di controllo a partire dai prodotti a Do e Ig.
Nella proposta di legge l’On. Oliverio prevede anche la revisione del sistema di certificazione dei vini a Denominazione di origine e Indicazione geografica con controlli sistematici per le DOC con produzione annuale certificata superiore a 10.000 hl e mediante controlli a campione per le DOC con produzione annuale certificata inferiore a 10.000 hl; esami analitici basati su analisi dei rischi, per i vini DOC e IGT; l’utilizzo di contrassegni alternativi non cartacei; il rafforzamento della vigilanza sul mercato; l’ adeguamento delle sanzioni; l’istituzione di uno Sportello unico per le esportazioni”..
“Su questi temi – conclude Oliverio – si gioca il futuro di un settore e di un intero comparto economico i cui operatori hanno saputo reagire in maniera esemplare alle scosse della crisi”.