Nicodemo Oliverio loda De Gasperi e Giuditta Levato Hanno condotto il nostro Paese verso una società più moderna e più giusta
Con la vicenda umana e sociale di Giuditta Levato si chiude l’epoca di un’Italia fortemente arretrata nel campo dei diritti e dell’uguaglianza. E si avvia un percorso che avrebbe portato il nostro Paese verso una società più moderna e più giusta. Dopo il Decreto di Rogliano, emanato da Garibaldi, dopo altre tappe di lotta e di rivendicazioni culminate nel 1943 con la rivolta dei contadini crotonesi, Giuditta Levato segna il momento più alto è definitivo, che avrebbe subito dopo portato all’occupazione delle terre di Fragala’ e all’approvazione della riforma agraria, pensata dal “ministro calabrese dei contadini” Fausto Gullo, e fortemente voluta dal presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il quale fece un viaggio in Calabria e rimase sconvolto dalle condizioni di estrema povera e, ai limiti della schiavitù, dei contadini calabresi. Si avvia da quel momento il passaggio dell’Italia arretrata e quasi preistorica, all’Italia dello Sviluppo culturale, economico e sociale. Se oggi possiamo parlare di ritorno alla terra e di agricoltura come motore della ripresa economica, lo dobbiamo a tutti questi eventi, e lo dobbiamo in particolare a tutti coloro che, come Giuditta Levato, hanno combattuto la battaglia fondamentale per il diritto alla terra. Battaglia che ha portato la contadina di Calabricata ha sacrificare la vita per una Idea.” È quanto ha dichiarato il capogruppo del pd in commissione agricoltura di Montecitorio in occasione del centenario della nascita di Giuditta Levato promosso dal Comune di Sellia Marina.
“Alcide De Gasperi sempre più altissimo riferimento per quanti credono alla politica come servizio. Una politica fatta di onestà, trasparenza, competenza, mai urlata e sguaiata, sempre attenta agli interessi generali e alla promozione delle fasce deboli della società”.
Con queste parole il deputato Nicodemo Oliverio, capogruppo in commissione agricoltura della Camera, il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, il già parlamentare Franco Laratta, membro del CdA di Ismea, hanno aperto una breve e significativa commemorazione di Alcide De Gasperi, nato il 19 agosto del 1954.
La breve cerimonia si è svolta in località Germano, nel comune di San Giovanni in fiore dove, alla fine degli anni ’40, De Gasperi si recò per toccare con mano l’estrema povertà in cui vivevano i contadini dell’altopiano, ormai in miseria.
De Gasperi si convinse ancora di più, dopo quel viaggio, della necessità di dare le terre ai contadini , espropriandole ai ricchi latifondisti, secondo un piano rivoluzionario già predisposto dal ministro calabrese Fausto Gullo.
Vide subiti la luce la cosiddetta ‘legge Sila’ che conteneva provvedimenti immediati, destinati a cambiare il volto della Sila , producendo immediati effetti positivi per la povera gente di quei posti.
Al Germano è stato poi realizzato un monumento per ricordare quella straordinaria visita di De Gasperi.
E in quel punto, Oliverio, Laratta e Bevacqua hanno voluto richiamare il PD ad occuparsi con maggiore attenzione dei gravi problemi del sud e della Calabria, dando seguito all’iniziativa del presidente Renzi che ha voluto fare della questione meridionale, una questione nazionale.
“Ora servono fatti concreti, puntando sulla Calabria che produce, sulle sue imprese, sui beni storici, paesaggistici e culturali, soprattutto sull’agricoltura. Dobbiamo immaginare una Calabria che fa rivivere le sue migliori tradizioni, rafforzandole con uno spirito di innovazione e modernità. Ci sono nuove leggi e tante risorse, occorre mettere in piedi un piano credibile e urgente per lo sviluppo della Calabria, in piena sintonia con tra governo, giunta regionale ed enti preposti. Ben sapendo che la Calabria o la salvano i calabresi o non la salva nessuno”, cosi hanno detto Oliverio, Bevacqua e Laratta.