Nicola Irto riceve i vertici Coldiretti Presentato al presidente del Consiglio regionale il manifesto politico
I vertici di Coldiretti Calabria sono stati ricevuti a Palazzo Tommaso Campanella
dal presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, al quale è stato ufficialmente
presentato il manifesto politico dell’associazione elaborato in occasione delle elezioni
del prossimo 4 marzo.
Si tratta di un documento, recante cinque proposte a costo zero per i primi 100 giorni
di governo, che Coldiretti ha rivolto ai candidati alle Politiche e ai decisori pubblici
per varare leggi chiare in grado di promuovere lo sviluppo dell’economia agricola
a partire dal Mezzogiorno. A guidare la delegazione ricevuta da Irto, il presidente
regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, accompagnato dal direttore Coldiretti di
Reggio Calabria Pietro Sirianni, dal funzionario confederale Domenico Roselli e dal
consulente di Coldiretti Demetrio Naccari Carlizzi.
Nel consegnare ufficialmente il manifesto, il presidente Molinaro ha sintetizzato
le richieste: l’origine obbligatoria in etichetta per tutti i prodotti anche in deroga
alle vigenti normative europee, la conversione del Ministero dell’agricoltura in
“Ministero del cibo” con nuove competenze oggi assegnate ad altri dicasteri, una
maggiore semplificazione amministrativa valorizzando la sussidiarietà dei CAA, pene
severe per chiunque attenti alla salute dei cittadini attraverso l’alimentazione
e ancora il libero accesso alla banca dati delle importazioni di prodotti dall’estero.
“La bilancia commerciale del nostro Paese – ha spiegato Molinaro – ha superato i
41 miliardi di euro di export agroalimentare grazie all’eccellenza delle nostre produzioni,
che sono espressione di qualità e di ricca biodiversità. Si stima una possibile crescita
fino a 50 miliardi di export entro il 2020 ma per raggiungere questo obiettivo è
necessario che riparta il Sud. Un’agricoltura di qualità ha bisogno di acqua e in
Calabria – ha aggiunto – esiste ancora oggi il problema dell’approvvigionamento idrico
per oltre 50mila ettari. Affrontare e risolvere tale questione potrebbe creare 40mila
posti di lavoro. Ma è indispensabile in questo processo il contributo delle istituzioni
pubbliche”. Il presidente Irto ha espresso piena condivisione per l’iniziativa di
Coldiretti che sposa il percorso di coinvolgimento degli stakeholder messo in atto
dal Consiglio regionale: “Crediamo nella produzione legislativa ‘dal basso’ che,
mediante le audizioni, veda il mondo produttivo, imprenditoriale e sociale protagonista
del processo di redazione delle leggi. La Calabria può diventare un vero e proprio
laboratorio dell’agricoltura e dell’agroalimentare a livello nazionale. Per questo
credo sia doveroso ascoltare le istanze che arrivano da Coldiretti e fare nostra
una battaglia che non è di parte. E’ vero che alcune delle questioni – ha proseguito
il presidente del Consiglio regionale – sono di competenza esclusiva del Parlamento.
Tuttavia, noi, in quanto eletti, rivestiamo una responsabilità non solo istituzionale
ma anche politica nei confronti dei cittadini. Riteniamo perciò giusto fare la nostra
parte per stimolare l’emanazione dei provvedimenti richiesti”. Nasce in questo quadro
la proposta, avanzata dal Presidente, di istituire per legge una Consulta regionale
per l’alimentazione: “Un organismo snello – ha spiegato Irto incontrando il favore
della delegazione guidata da Molinaro – che, in maniera gratuita, senza prebende
né poltrone, faccia sedere attorno a un tavolo i rappresentanti di tutti gli enti
e organismi che insieme a Coldiretti si occupano di alimentazione. Non sarà l’ennesimo
carrozzone, non interferirà con gli organismi istituzionali esistenti, ma eserciterà
una funzione consultiva per avanzare proposte di legge e misurare lo stato di attuazione
delle politiche in questa materia, dall’agricoltura alla sanità, dall’internazionalizzazione
della aziende alla tutela del territorio. Chiederò ai colleghi consiglieri regionali
– ha concluso Nicola Irto – di condividere questo percorso che sono convinto possa
rappresentare un modello virtuoso nel rapporto tra le istituzioni e l’agroalimentare
calabrese”.