Nicolò (FI) commenta rapporto Svimez 2015 La Calabria è diventata fanalino di coda del nostro Paese
“Altro che Paese a doppia velocità! Altro che agenda programmata per il rilancio del Mezzogiorno e la Calabria da parte del Governo Renzi! Nulla di tutto questo: solo una scelta di tagli su servizi strategici, quali sanità e trasporti, che vanno ad inficiare la qualità della vita dei cittadini calabresi che già, comunque, faticano a vivere in un contesto in cui i servizi primari sembrano essere una chimera. Con la buona pace della Giunta regionale e del presidente Oliverio che non hanno speso neppure una parola rispetto al trattamento riservato alla nostra regione, quasi conviventi in una situazione in cui la Calabria è diventata fanalino di coda del nostro Paese. Parole, parole, parole. Ormai Renzi non fa più notizia”.
E’ quanto afferma il capogruppo di Forza Italia alla Regione Alessandro Nicolò in relazione al rapporto Svimez 2015 sull’economia del Mezzogiorno illustrato a Roma alla Camera dei Deputati. “E’ la fotografa impietosa della condizione sempre più drammatica che accompagna il Sud e la Calabria, con quest’ultima che continua a detenere un triste primato: la regione più povera d’Italia e ultimo posto del Pil pro capite- aggiunge Nicolò-. Il dato diventa ancor più negativo e quindi significativo alla luce dei segnali di ripresa che invece segnano le sorti dell’economia italiana che sembra lasciarsi alle spalle la crisi profonda e prendere, sia pure tra tante difficoltà, la strada della risalita. Al contrario, il Mezzogiorno e la Calabria vivono una condizione stagnante di povertà e di sottosviluppo dove anche le potenzialità del territorio finiscono con l’essere “neutralizzate” negativamente da politiche di programmazione assolutamente incapaci di mettere mano ai tanti problemi che perseguitano la nostra terra”.
Continua ancora Alessandro Nicolò: “Ciò, in particolare, vale per il porto di Gioia Tauro, che aspetta con l’istituzione della Zes di fare un passo in avanti e sul quale lo stesso Svimez ha acceso i riflettori nella consapevolezza della sua importanza strategica nei processi economici del Mezzogiorno e dell’intero Mediterraneo. Serve, a questo punto, più che mai- conclude il capogruppo- una inversione di rotta della politica nazionale e regionale, che abbandoni tutte le misure messe in campo fino ad oggi che hanno registrato solo fallimento per disegnare un percorso virtuoso di programmazione che generi sviluppo reale sul territorio calabrese”.