Nicolò (FI): «Incredibile che Delrio abbia snobbato Oliverio» Il consigliere regionale Alessandro Nicolò ha giudicato sconcertante la scelta del Sottosegretario di non fissare un incontro con il Governatore durante in occasione della sua visita a Gioia Tauro
“E’ a dir poco sconcertante, ovviamente sul piano politico-istituzionale, che la visita del Sottosegretario di Stato Delrio, uno degli uomini più vicini al premier Renzi, escluda nella sua visita odierna in Calabria di coinvolgere il presidente della Regione, uomo del suo stesso partito, il Pd”.
Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Alessandro Nicolò, che stigmatizza “tutti i significati del mancato invito a Mario Oliverio che depauperano il senso di responsabilità istituzionale e di coscienza del mandato politico verso i cittadini”.
“E’ inequivocabile: gli scontri intestini che si consumano all’interno del Partito democratico stanno monopolizzando il dibattito politico, trascinando in polemiche roventi i bisogni delle nostre comunità e delle istanze di crescita dei territori. Dal suo esordio fino ad oggi – prosegue Nicolò – questa decima legislatura è stata caratterizzata esclusivamente da mere logiche partitocratiche e contrassegnata da continui strappi istituzionali che hanno prodotto solo macchinosità e il blocco reale delle attività amministrative. I problemi dei calabresi, invece, sono rimasti sempre al margine di tutto. E la visita di un personaggio di primo piano della compagine governativa, come Delrio, è il segnale tangibile di quanto la Calabria conti nell’agenda politica di Renzi e del Partito democratico. La sua presenza oggi a Gioia Tauro deve tradursi in impegni concreti poiché da quel porto si diramano enormi potenzialità di sviluppo, e non solo per la Calabria e l’Italia, ma per l’intero continente Europeo. Passano da lì, infatti, enormi volumi di merci in arrivo dal Medio e dall’East Oriente, grazie al mutare della direzione dei venti della crisi. Una grande opportunità per trasformare anche la ‘specializzazione’ di quel grande porto, da infrastruttura del transhipment a vera prima porta dell’Occidente per la diramazione delle merci verso il nord Europa e le Americhe”.