“Niente di cui pentirsi” presentato ai Caffè Letterari di Approdonews.it
redazione | Il 22, Ago 2011
L’opera prima del dott. Rocco Cosentino, sostituto procuratore presso il Tribunale reggino, è stata recensita dal prof. Domenico Distilo. Sono intervenuti l’avv. Tonino Napoli e l’editore Walter Pellegrini. I saluti del sindaco Domenico Romeo
di SALVATORE LAZZARO
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•In onda il video su approdo tv della presentazione del romanzo di Giada Fazzalari
•“Niente di cui pentirsi”. Ai “Caffè letterari” di approdonews
•“Niente di cui pentirsi”, il primo romanzo di Rocco Cosentino
•All’interno della news i video a cura di Giada Fazzalari
“Niente di cui pentirsi” presentato ai Caffè Letterari di Approdonews.it
L’opera prima del dott. Rocco Cosentino, sostituto procuratore presso il Tribunale reggino, è stata recensita dal prof. Domenico Distilo. Sono intervenuti l’avv. Tonino Napoli e l’editore Walter Pellegrini. I saluti del sindaco Domenico Romeo
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TAURIANOVA – Al cospetto di una folta e attenta platea, e quasi a far da preludio alla Notte Bianca che di lì a poco avrebbe avvolto la città, è stato presentato il libro del dott. Rocco Cosentino, sostituto procuratore presso il Tribunale di Reggio Calabria. L’evento, che ha avuto come teatro la centralissima piazza Italia, è stato organizzato nell’ambito dei “Caffè letterari” promossi dal quotidiano online Approdonews.it.
Ed è stato proprio il direttore del giornale, Salvatore Lazzaro, a condurre la serata, che ha registrato i saluti del sindaco di Taurianova Domenico Romeo e gli interventi dell’avv. Tonino Napoli, dell’editore del libro Walter Pellegrini e del prof. Domenico Distilo (insegnante di filosofia dell’autore ai tempi del liceo), che ha svolto una puntuale analisi del libro.
La pubblicazione, contrariamente a quanto si potrebbe pensare stante la professione del dott. Cosentino, non è un saggio giuridico o uno dei soliti studi sulla ‘ndrangheta, ma un romanzo vero e proprio. Una lunga storia che si sviluppa per 440 pagine. Si tratta di un noir intitolato “Niente di cui pentirsi”, che poi è la frase conclusiva del tomo pronunciata da uno dei personaggi principali.
A spiegare la differenza tra una narrazione noir e una da giallo classico, ci hanno pensato un po’ tutti i relatori, compreso l’autore. Si è dunque precisato che il noir è più attento all’ambiente che non alla tecnica dell’indagine, che il male e il bene non sono tagliati con l’accetta e che sovente i protagonisti sono piuttosto degli antieroi, con dubbi e molte incertezze, i quali cercano di fare luce sul delitto muovendosi in un contesto sociale di solito degradato e descritto con impietoso realismo.
Se allora questa è la “filosofia” del noir, ebbene il romanzo del giovane sostituto procuratore taurianovese rientra pienamente in questa categoria letteraria. Ambientato in una paesino del sud chiamato Solaria, il racconto si dipana seguendo le indagini su alcuni delitti svolte da un giovane commissario coadiuvato da un perspicace collaboratore, coordinati da uno scrupoloso pubblico ministero. Attorno a questo filo conduttore si intrecciano altre storie che potrebbero sembrare avulse dai delitti. E sono proprio queste storie collaterali, unite a una voluta ambiguità circa l’esito investigativo, che permettono all’autore di concludere la sua poderosa opera facendo ricorso ai cosiddetti “finali aperti”. Tutti possibili e consequenziali. Sta al lettore e alla sua capacità deduttiva scegliere quello che ritiene il più logico. Giacché anche le chiuse coi punti interrogativi caratterizzano il romanzo noir.
Da parte sua, il dott. Rocco Cosentino, dopo aver ricordato la sua antica passione per i racconti gialli, ha fatto sapere che sta già pensando alla realizzazione di un secondo romanzo: Un nuovo noir che – ha anticipato – non intende porsi come la continuazione di questa sua – riuscitissima – opera prima.
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