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TAURIANOVA (RC), SABATO 19 OTTOBRE 2024

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Niente tasse per chi denuncia il racket

Niente tasse per chi denuncia il racket

| Il 04, Gen 2012

La Camera di Commercio di Reggio Calabria premia gli imprenditori che collaborano con la giustizia

Niente tasse per chi denuncia il racket

La Camera di Commercio di Reggio Calabria premia gli imprenditori che collaborano con la giustizia

 

 

REGGIO CALABRIA –  Le imprese che non si piegheranno al racket saranno

esentate dal pagamento del diritto annuale. In pratica imprenditori, commercianti

e artigiani vittime di reati di estorsione, corruzione e usura che hanno denunciato

i loro aguzzini e hanno collaborato con l’autorità giudiziaria, fornendo elementi

decisivi per la ricostruzione dei fatti e per l’individuazione e/o cattura degli

estorsori e usurai, usufruiranno per cinque anni di un contributo annuale come rimborso

di quanto dovuto e versato come tassa camerale.

E i primi imprenditori a ottenere l’agevolazione saranno Tiberio Bentivoglio, comproprietario

insieme alla moglie della “Sanitaria Sant’Elia” di Reggio Calabria, Salvatore

d’Amico, titolare dell’“Informatica d’Amico” di Reggio Calabria, e Filippo

Cogliandro, chef e proprietario del ristorante “L’Accademia” di Lazzaro (RC). Sono

tre imprenditori reggini simbolo della lotta contro le ’ndrine che impongono il

pizzo. Tutti e tre sono stati segnalati da “Libera” e sono promotori di “Reggio

libera Reggio. La libertà non ha pizzo”, un’associazione che si oppone al racket

e alla ‘ndrangheta.

L’iniziativa rientra nel programma pluriennale dell’ente camerale reggino “Impresa

legale e sicurezza partecipata: perché no?”, che ha l’obiettivo di costruire

frontiere della legalità valorizzando l’etica, la legalità e la trasparenza e

di creare una rete fra tutti i soggetti del territorio coinvolti (istituzioni, enti,

associazioni, persone fisiche).

«La Camera di Commercio è dalla parte dei reggini che scelgono la via della legalità.

Per questo ha voluto rispondere concretamente all’appello dell’associazione “Libera”

di sostenere gli imprenditori che hanno avuto il coraggio di rompere il silenzio,

denunciare e costituirsi parte civile dei processi esponendo se stessi e familiari

a rischi e pericoli per riscattare la nostra terra. Il percorso di denuncia e di

coerenza è difficile, ma è l’unica strada per smuovere le coscienze in una città

dove la maggior parte degli imprenditori afferma di non essere mai stato coinvolto

in episodi di racket o di usura» dichiara Lucio Dattola, presidente della Camera

di Commercio di Reggio Calabria.

Secondo l’indagine del 2011 (Camera di Commercio di Reggio Calabria, Sos impresa,

Istituto Guglielmo Tagliacarne e Istituto Piepoli) sulla presenza e sulla percezione

dei fenomeni illegali nella provincia reggina, i comportamenti criminosi ritenuti

più gravi sono: le estorsioni e l’usura (62,5%).

La maggior parte degli imprenditori intervistati afferma di non essere mai stato

coinvolto in episodi di racket (92,5%) o di usura (98,2%). Invece secondo SoS impresa

il 70% delle imprese a Reggio Calabria sono coinvolte nel pizzo (audizione Sos impresa

alla commissione parlamentare antimafia, 4 maggio 2010) e, secondo il rapporto Eurispes

2011, la provincia reggina è una delle province italiane con il più alto indice

di rischio usura (97,1%).

«Continuiamo con fatti concreti a sostenere chi combatte la ‘ndrangheta e saremo

economicamente vicini alle imprese che si opporranno al racket» conclude Lucio Dattola.

redazione@approdonews.it