Nirta scovato in casa con altre 4 persone. Aveva 40 chili di cocaina ~ Video
redazione | Il 21, Set 2013
L’esponente del clan di San Luca è stato intercettato dalla polizia in un appartamento in Olanda. La soddisfazione del capo della Mobile di Reggio: «Si tratta di una importante operazione vista la caratura criminale di Nirta»
Nirta scovato in casa con altre quattro persone. Il superlatitante aveva cocaina e denaro contante
L’esponente del clan di San Luca è stato intercettato dalla polizia in un appartamento in Olanda. La soddisfazione del capo della Mobile di Reggio: «Si tratta di una importante operazione vista la caratura criminale di Nirta»
REGGIO CALABRIA – Francesco Nirta, il 39enne latitante arrestato ieri dalla Polizia di Stato in Olanda, aveva con sè 40 chili di cocaina e 20mila euro in contanti, oltre ad altra valuta estera. Nirta, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Bruno Pizzata, avvenuto a Casignana (RC) nel 2007 e che si inquadra nella scia di sangue della faida di San Luca, era stato condannato dieci anni fa a 7 anni di galera per traffico di sostanza stupefacente. L’uomo è stato arrestato insieme ad altre 4 persone: 3 di nazionalità marocchina su cui gli inquirenti al momento non hanno voluto fornire alcuna informazione, e Denis Pasqualone, 28enne nato a Cinquefrondi e residente ad Anoia (Rc). E’ seguendo gli spostamenti di quest’ultimo che gli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Gennaro Semeraro, sono riusciti a catturare, grazie alla sinergia con lo Sco e con il Servizio cooperazione internazionale dell’Interpol, il latitante nei Paesi Bassi. Nirta è stato arrestato all’interno del suo covo, in una cittadina olandese distante 50 chilometri da Amsterdam.
LE REAZIONI
Molte le reazioni istituzionali per l’arresto di Nirta. Tra queste, il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico ha affermato: «Ennesimo colpo assestato alla mafia grazie alla brillante operazione delle forze di polizia che ha portato all’arresto in Olanda di uno tra i latitanti più pericolosi ancora in circolazione, Francesco Nirta. Un plauso e un ringraziamento al capo della polizia, Alessandro Pansa, al questore di Reggio Calabria, Guido Longo, al Servizio centrale operativo e a tutte le donne e gli uomini della polizia di Stato che – ha aggiunto – sono impegnati costantemente in indagini molto complesse e delicate, rendendo un grande servizio allo Stato e a tutti noi. L’operazione è frutto di una preziosa collaborazione internazionale tra le forze di polizia. Si tratta di una cooperazione importante, che nel tempo sta permettendo di raggiungere grandi risultati, sia per le attività di prevenzione che di contrasto, e che deve essere sempre più rafforzata e potenziata – conclude Bubbico – per rendere ancora più efficace la lotta contro il crimine».
Soddisfatto anche il ministro dell’Interno, Angelino Alfano: «Questa è stata una settimana eccellente, costellata di successi nella lotta dello Stato contro il crimine organizzato e l’illegalità». Alfano, prendendo spunto dalla cattura, in Olanda, di Francesco Nirta e congratulandosi con il capo della polizia, Alessandro Pansa e con il comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, si è complimentato «per le eccezionali operazioni portate a termine in questi giorni». «L’impegno straordinario della magistratura e delle forze dell’ordine continua senza sosta a incassare risultati, nella logica vincente della collaborazione costruttiva tra gli organismi che lavorano nel contrasto al crimine e della cooperazione, sul piano operativo, tra paesi. Lo Stato, dunque, fa lo Stato – scrive Alfano – e lo dimostrano gli arresti, di pochi giorni fa, a Santo Domingo, del latitante Giovanni Costa, dei due responsabili di associazione terroristica ai Castelli Romani, e la cattura, ieri, in Olanda, di Francesco Nirta, pericoloso latitante, ricercato per la strage di Duisburg».
Il capo della Polizia Alessandro Pansa si è congratulato con il Questore di Reggio Calabria, Guido Longo e con il Servizio centrale operativo, per la brillante operazione che ha portato alla cattura in Olanda di Francesco Nirta inserito nell’elenco dei trenta latitanti di massima pericolosità. L’operazione, i cui profili internazionali sono stati curati dal Servizio cooperazione internazionale di Polizia, «segna una fase importante di una più ampia azione di contrasto avviata nei confronti dei cartelli criminali della ‘ndrangheta calabrese». Il Prefetto Pansa ha voluto, altresì, estendere i complimenti a tutti gli uomini e le donne della Polizia di Stato che, «con grande impegno e determinazione, hanno permesso, di porre fine alla sua latitanza».
IL VIDEO DELL’ARRESTO DI NIRTA
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ECCO LA NOTA DELLA QUESTURA DI REGGIO CALABRIA
Catturato in Olanda il pericolosissimo ricercato della ‘ndrangheta calabrese NIRTA Francesco, nato a Locri (RC) il 08.01.1974, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità (ex “elenco dei 30”), stilato dal Ministero dell’Interno.
L’importante risultato è il frutto di laboriose ed accurate investigazioni coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e di una incessante cooperazione internazionale tra la Polizia di Stato Italiana e quella Olandese, tramite le rete organizzativa dell’INTERPOL.
Il NIRTA Francesco, figlio di NIRTA Giuseppe cl. ’40, alias “‘U Versu”, “capobastone” dell’omonima famiglia, è stato sorpreso nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 14, a Nieuwegwin (NL), cittadina olandese sita nel distretto di Utrecht, mentre si trovava all’interno di un appartamento assieme ad altri quattro soggetti, fra cui un calabrese di nome PASQUALONE Denis, nato a Cinquefrondi (RC) il 16.07.1985, residente ad Anoia (RC) in via Tommaso Gulli nr. 8, tutti tratti in arresto.
La localizzazione del ricercato è stata possibile solo grazie a prolungati servizi di osservazione e pedinamento svolti in piena collaborazione tra la Squadra Mobile di Reggio Calabria, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, la Squadra Mobile di Milano ed un apposito team investigativo allestito dal collaterale organo di Polizia del luogo specializzato nella ricerca di latitanti.
Non appena raccolti una serie di consistenti elementi che facevano ritenere probabile la presenza del latitante calabrese all’interno dell’appartamento sito a Nieuwegwin (NL), è stato predisposto un blitz con l’impiego di numerosi uomini e mezzi che ha sortito gli esiti sperati da lungo tempo.
Nel corso dell’operazione di Polizia è stato sequestrato un ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina pari a 40 kg.
Il NIRTA Francesco balzò agli “onori delle cronache” già nel febbraio del 1998, allorquando venne tratto in arresto a Pisa, nell’ambito dell’operazione “Trina”, poiché trovato in possesso di circa 10 kg di cocaina, fatti per i quali è stato condannato in via definitiva a sette anni di reclusione.
Successivamente, nel 2007, è stato colpito dall’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 1895/07 R.G.N.R./D.D.A. e nr. 3440/07 R.G./G.I.P. e n. 56/07 R.O.C.C. D.D.A., emessa in data 17.09.2007 dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria (Operazione “Fehida I”), scaturita dalle indagini successive alla c.d. “Strage di Natale”, avvenuta a San Luca (RC) il 25.12.2006, nel cortile dell’abitazione dello stesso NIRTA.
Come si ricorderà, in tale episodio delittuoso, i killer della ‘ndrina dei PELLE/VOTTARI freddarono, a colpi di micidiali armi da fuoco, la cognata STRANGIO Maria, nata a Locri (RC) il 10.06.1973 e ferirono ben quattro persone, tra cui un bambino di tenera età STRANGIO Domenico, lo stesso NIRTA Francesco ed il fratello NIRTA Giovanni Luca .
Le indagini avviate a seguito del grave fatto appena citato consentivano di acclarare pesanti responsabilità penali a carico del NIRTA Francesco, il quale, in data 12.07.2011, veniva condannato, in primo grado, alla pena dell’ergastolo per associazione di tipo mafioso, omicidio aggravato e detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo.
In particolare, l’odierno arrestato è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di PIZZATA Bruno, affiliato alla cosca VOTTARI-PELLE-ROMEO (fatto avvenuto a Casignana, provincia di Reggio Calabria, il 4.01.2007), perché agendo con premeditazione e per motivi abietti di vendetta e supremazia mafiosa, in concorso morale e materiale col padre, il fratello Giovanni Luca ed il cognato ROMEO Sebastiano, esplodeva all’indirizzo della vittima numerosissimi colpi di arma da fuoco che lo attingevano alla regione occipitale del capo ed alla schiena.
Dal 30.08.2007, il citato provvedimento giudiziario emesso nei confronti di NIRTA Francesco aveva ricevuto l’estensione delle ricerche in campo internazionale.
La cosca NIRTA “Versu” è attualmente federata con la cosca STRANGIO alias “Ianchi” contrapposte alle cosche rivali dei PELLE “Vancheddu” – VOTTARI “Frunzu”, nell’annosa “Faida di San Luca” che ha mietuto decine di morti ammazzati in questa provincia dal 1991.
Essa culminava nella “Strage di Natale” del 25 dicembre 2006 opera dei PELLE-VOTTARI in cui rimase uccisa STRANGIO Maria, nata a Locri (RC) il 10.06.1973, cognata dell’ormai ex ricercato NIRTA ed in quella di Duisburg (D) del 15 agosto 2007 che costituisce la reazione ordita dalla cosca avversa .
Riguardo all’inquadramento del NIRTA Francesco nei fatti di Duisburg del 15 agosto del 2007, si sottolinea che, sebbene a suo carico, non siano state, al momento, riscontrate responsabilità dirette, egli, già dai giorni successivi alla “Strage del Natale” del 2006, si era reso volontariamente irreperibile.
VIDEO REALIZZATO DA GRAZIANO TOMARCHIO
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L’azione di contrasto della Polizia di Stato e della Magistratura è stata sempre puntuale nei confronti dei latitanti della cosca di San Luca. Infatti, due dei più efferati killer, NIRTA Giuseppe e Giovanni STRANGIO, vennero arrestati, sempre in Olanda, il primo nel novembre 2008 nella città di Amstelweeng ed il secondo – assieme al cognato latitante ROMEO Francesco – nella città di Diem nel marzo 2009.
Da ultimo, il 20 aprile di quest’anno la Squadra Mobile di Reggio Calabria e quella di Alessandria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, aveva assestato un altro colpo durissimo alla citata cosca di ‘ndrangheta, localizzando, a Castelnuovo Scrivia (AL), STRANGIO Sebastiano nato a Locri (RC) il 13.02.1975, appartenente alla omonima famiglia di San Luca (RC), fratello di Maria, uccisa nella cd. “Strage di Natale”.
Il NIRTA, l’ultimo latitante sfuggito all’operazione “Fehida I”, verrà estradato in Italia non appena ultimate le relative procedure internazionali curate dall’Autorità giudiziaria procedente.