“No alla chiusura della biblioteca comunale di Vibo Valentia” E’ quanto afferma Marta Monteleone, vicecoordinatore di Forza Italia giovani in Calabria
“Apprendere la notizia della chiusura della biblioteca di Vibo Valentia è un duro colpo, un grave danno per l’intera comunità. Non è certamente accettabile privare questa città di un servizio culturale di grande portata”. E’ quanto afferma Marta Monteleone vicecoordinatore di Forza Italia giovani in Calabria.
“Sono profondamente preoccupata – osserva Monteleone – per questa decisione proposta dalla maggioranza di procedere ad un accorpamento dell’intero patrimonio librario ad un ente privato, se non altro nel rispetto del Decreto Legislativo n. 42/2004, art. 53 e 54, il quale espressamente dispone l’impossibilità di alienare o formare oggetto di diritti a favore di terzi del patrimonio bibliotecario appartenente agli enti pubblici”.
“Ritengo – continua – che la politica debba sempre fungere da impulso per diffondere un maggiore sviluppo culturale. La chiusura significherebbe un mero impoverimento per la comunità vibonese; una regressione che immiserisce il sapere, l’istruzione, l’erudizione, la cultura tutta”.
E’ un auspicio che il Vicecoordinatore Regionale dei Giovani di Forza Italia rivolge anche alla futura amministrazione, date le imminenti elezioni comunali, che dovrà farsi carico dell’incerto destino non solo del patrimonio librario ma della struttura bibliotecaria considerata nella sua complessità.
“Il mio – sottolinea Monteleone – vuole essere un valido contributo dal sapore propositivo. Sono pienamente convinta che, anche, i necessari interventi di ristrutturazione dell’edifico, rispetto ai quali occorrerà trovare le risorse economiche indispensabili, servano a promuoverne sensibilmente la frequenza. A ciò, è chiaro debba affiancarsi lo sviluppo di un innovativo concetto, capace di distaccarsi con fermezza dalle ingombranti procedure di accesso tipiche delle c.d. biblioteche a scaffale chiuso per aprirsi ad una forma procedurale più snella in modo da invogliare in maggior misura i fruitori”.
“Sono certa – conclude – che i circa 6000 utenti potrebbero potenzialmente aumentare laddove la prossima amministrazione comunale sarà in grado di intervenire con efficacia, provvedendo, eventualmente, anche a potenziare i luoghi di ritrovo, per esempio destinando apposite aree verdi alla lettura o creando iniziative in tal senso. La politica ha il compito di custodire gelosamente la maestosa storia fatta da più di mezzo secolo di cultura contenuto nei libri della biblioteca comunale; ha il compito di sviluppare progetti specifici che mirino alla valorizzazione e non alla svendita della medesima. L’obiettivo per chi amministra la cosa pubblica deve essere chiaro: utilizzare questi luoghi per creare lavoro e, soprattutto, lottare affinché tutti possiamo essere concordi nel credere che la cultura è la nostra start up”.