No alla ratifica dell’accordo Ceta tra Canada e Ue Domani una numerosa delegazione calabrese a piazza Montecitorio. Molinaro: "Chiediamo ai parlamentari calabresi di partecipare e non ratificare il trattato"
Forti del NO al trattato di libero scambio CETA tra Canada e Ue da parte del Consiglio Regionale della Calabria, dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza e di tantissimi comuni calabresi, domani mercoledì 5 luglio una numerosa delegazione di agricoltori della Coldiretti Calabria sarà insieme a tutte le altre regioni a Roma in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento dove è in corso la discussione per la ratifica del Trattato. “Chiediamo ai parlamentari calabresi di partecipare all’iniziativa in piazza e votare contro la ratifica dell’accordo, è l’invito di Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria che aggiunge: “se il Ceta venisse ratificato, molti tra i più famosi prodotti agroalimentari calabresi, non sarebbero protetti dalla contraffazione. nemmeno i marchi Dop e Igp, faticosamente conquistati, potranno essere riprodotti liberamente venduti a prezzi più competitivi rispetto agli originali, con gravissimi danni per le aziende che invece producono Dop e Igp nel rispetto dei disciplinari, peraltro rigidi, imposti dai rispettivi consorzi di tutela. Un accordo, poi, che avrà un impatto devastante sulla coltivazione di grano con il rischio desertificazione di intere aree spalancando le porte al grano trattato con il glifosato e una concorrenza sleale nei confronti degli allevatori per la carne di manzo e suina a dazio zero. Da sottolineare poi le modalità produttive discutibilissime che vengono adottate in Canada. Non possiamo accettare la ratifica di un accordo che in un attimo azzera e cancella i sacrifici e l’impegno quotidiano di agricoltori e allevatori che hanno puntato sulla qualità delle loro produzioni. A perdere – conclude Molinaro – saranno i consumatori, i produttori, i lavoratori e l’economia della Regione che subirà un durissimo colpo per la concorrenza sleale verso il Made in Calabria con prodotti di bassissima qualità”.