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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 13 GENNAIO 2025

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Nozze gay trascritte in Italia La Corte d'Appello di Napoli accoglie il ricorso di due donne

Nozze gay trascritte in Italia La Corte d'Appello di Napoli accoglie il ricorso di due donne
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La Corte di appello di Napoli ha ordinato la trascrizione di un matrimonio contratto
all’estero da due donne francesi di cui una di origini italiane, residenti in Italia.
La sentenza si riferisce al caso di una coppia di donne che si sono sposate in Francia
e si sono trasferite qui da noi: il divieto di discriminazione e il principio di
libera circolazione nell’Europa unita escludono che sussistano motivi di ordine
pubblico per i quali l’ufficiale di stato civile possa rifiutare l’incombente
presso l’anagrafe del Comune. In sostanza – afferma la Corte d’Appello nella sentenza
depositata – il ricorso depositato dalle due donne transalpine venute a vivere in
Italia per motivi di lavoro, va accolto: trova ingresso l’opposizione ex articoli
95 e seguenti del Dpr 396/00. Mentre sbaglia il Tribunale a dichiarare illegittima
la trascrizione citando la giurisprudenza di legittimità: la sentenza 4184/12, infatti,
riguarda un caso diverso perché proibisce la trascrizione in Comune del matrimonio
contratto all’estero da due cittadini italiani dello stesso sesso, motivando il
divieto non con l’inesistenza o l’invalidità dell’atto, ma con l’inidoneità
a produrre effetti nell’ordinamento. In Francia l’unione same sex è regolata
e dunque non sorgono le questioni tutte interne alla legislazione italiana che manca
di una normativa ad hoc. La legislazione in materia è riservata ai singoli Stati
Ue: se nel Paese transalpino o in qualsiasi altro Stato Ue il vincolo risulta contratto
regolarmente, l’Italia non può allora disconoscerlo. Diversamente risulterebbero
violati l’articolo 12 della carta di Strasburgo che comprende il diritto al matrimonio
di persone dello stesso sesso secondo la legislazione dello Stato di appartenenza
e l’articolo 14 che prevede anche il diritto di una coppia omosessuale ad una «vita
familiare». Insomma: il mancato riconoscimento di un matrimonio same sex pregiudicherebbe
la libera circolazione delle persone e violerebbe il diritto di circolare e soggiornare
nel territorio degli Stati membri e a non subire discriminazione in base alla nazionalità.
Il giudice ordina al Comune di trascrivere le nozze. Per Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]” il pronunciamento, quindi, va letto come
un forte invito al legislatore a provvedere nella direzione delle unioni civili (o
simili).