Nucera lancia l’allarme su Fondi per la Ricerca in Calabria Il consigliere regionale de "La Sinistra": «18 milioni da spendere entro il 31 dicembre, la Regione provveda subito agli appalti o verranno persi»
“Il protocollo d’intesa firmato nel 2010 tra la Regione Calabria e il rappresentate legale del Cnr – informa il capogruppo de ‘La Sinistra’ in Consiglio regionale Giovanni Nucera – prevedeva la costruzione di tre strutture stabili del Consiglio nazionale delle ricerche nelle città di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro. L’accordo siglato prevedeva inoltre 30 ricercatori da distribuire sul nostro territorio con contratto a tempo indeterminato. I fondi individuati per la costruzione delle tre opere sono quelli provenienti dal Por Fesr 2017-2013 che ancora non risultano spesi. Diciotto milioni di euro di finanziamento da spendere entro il 31 dicembre – denuncia Nucera – rischiano di sfumare e con loro le speranze di 30 giovani ricercatori”.
“Chiediamo che la Regione Calabria proceda immediatamente all’indizione dell’appalto per la costruzione delle tre strutture stabili del Cnr sul territorio calabrese e un solerte intervento di Francesco Rossi, assessore regionale alla pianificazione territoriale. Non è possibile correre il rischio che il finanziamento venga revocato; sarebbe non solo un grave danno per la regione Calabria e per il nostro tessuto produttivo – evidenzia Nucera – ma rappresenterebbe anche plasticamente l’ennesima incapacità di utilizzare i Fondi per strutture necessarie e che porterebbero ad incrementare i posti di lavoro”.
“I terreni sono già stati messi a disposizione dalle università di Cosenza e Catanzaro e, a Reggio Calabria, dall’Azienda Bianchi-Melacrino-Morelli; i progetti preliminari sono stati ultimati e non si comprendono le ragioni per cui si tergiversi nell’indizione dell’appalto delle opere. Per la nostra regione non ci sono costi ma solo benefici”.
Secondo il presidente del gruppo “La Sinistra”: “Perdere questo treno sarebbe un atto intollerabile e incomprensibile perpetrato ai danni di una regione già con il più alto tasso di disoccupazione, di povertà ed in cui il precariato, non solo negli enti di ricerca, riguarda una fetta consistente dei nostri laureati. Si parla tanto e giustamente di combattere il fenomeno della ‘fuga dei cervelli’ e di valorizzare le nostre risorse umane. Ebbene, portare il Cnr in Calabria, al di là dei panegirici – conclude Giovanni Nucera – potrebbe essere l’unica occasione che la nostra regione ha di ospitare ricerca ad alti livelli. Se sfumasse questo finanziamento sarebbe impossibile parlare di sviluppo e allo stesso tempo essere credibili”.