Numerose le barriere architettoniche del Poliambulatorio di Gioia Tauro
redazione | Il 08, Ago 2013
Per far entrare dei pazienti costretti sulla sedia a rotelle è stata fatta dalla parte esterna del portone d’ingresso una piccola discesa in cemento
di MARIA TERESA BAGALA’
Numerose le barriere architettoniche del Poliambulatorio di Gioia Tauro
Per far entrare dei pazienti costretti sulla sedia a rotelle è stata fatta dalla parte esterna del portone d’ingresso una piccola discesa in cemento
di Maria Teresa Bagalà
Il Poliambulatorio di Gioia Tauro è stato spesso nel “mirino” per quanto riguarda alcuni disservizi. Ricordiamo a tal proposito che qualche tempo fa è stato lo stesso Comune a dover regalare alla struttura un apparecchio per poter effettuare l’elettrocardiogramma, in quanto l’ente ne era privo (perché guasto da tempo) e quindi i cittadini erano costretti a dover sottoporsi a questo tipo di accertamento a pagamento. Oggi però vogliamo segnalare anche le barriere architettoniche che ancora sussistono nella struttura.
Per prima cosa ci si rende conto che per far entrare dei pazienti costretti sulla sedia a rotelle è stata fatta dalla parte esterna del portone d’ingresso una piccola discesa in cemento (vedi foto). Per chi invece ha problemi più lievi di deambulazione non esistono delle maniglie alle quali potersi aggrappare per sorreggersi. Non esistono all’esterno dei parcheggi riservati alle persone diversamente abili. Gli uffici, tranne l’accettazione, si trovano al piano superiore e, dal momento che la struttura non è dotata di un ascensore, per chi ha problemi fisici è impossibile accedervi. Ed ancora, al piano terra non ci sono dei bagni a misura dei diversamente abili e, dulcis in fundo, nonostante il caldo di questi giorni, non vi è l’aria condizionata; disguido che crea ulteriori disagi ai pazienti costretti ad aspettare il loro turno.
Difficoltà oggettive, dunque, che ogni giorno si vivono all’interno del poliambulatorio.
Eppure le strutture sanitarie dovrebbero rappresentare un simbolo della capacità dello Stato di garantire, come recitano leggi e disposizioni, parità di diritti tra tutti i cittadini. Una persona diversamente abile ha diritto ad un bagno adeguato. Ha diritto ad una segnaletica rispettosa delle sue difficoltà visive ed auditive. Deve potersi muovere liberamente, senza dover chiedere aiuto. Deve poter accedere agli uffici senza particolari difficoltà o senza banconi così alti che impediscono il rapporto diretto con il personale.
La persona con difficoltà non deve essere emarginato, messo in un angolo, e le strutture sanitarie per prime dovrebbero avere una maggiore sensibilità e attenzione nei loro confronti. Questo dovrebbe avvenire non solo per una questione di buon senso, ma perché è la legge stessa che lo prevede, a partire dalla Costituzione italiana. Tuttavia siamo ancora molto indietro da questo punto di vista, al punto che sembra proprio un’utopia immaginare un giorno in cui non ci si dovrà più occupare delle barriere architettoniche ancora purtroppo esistenti nei luoghi pubblici.