Torna agibile Cascata Inferno della riserva Valli Cupe Terminati i lavori di ripristino del sentiero
Sono terminati i lavori di ripristino del sentiero che conduce alla cascata dell’Inferno, inaccessibile in seguito all’alluvione dello scorso febbraio. I ringraziamenti del direttore della Riserva, Carmine Lupia, vanno ad Aloisio Mariggiò, commissario di Calabria Verde, e a Maurizio Ferragina, direttore provinciale di Calabria Verde, l’ente strumentale della Regione nato nel 2013 con il compito di intervenire sul territorio nel campo della forestazione e della difesa del suolo. Con il fondamentale apporto della cooperativa Segreti mediterranei, dell’associazione Terra futura e del comune di Sersale, Calabria Verde ha risanato il canale di accesso a uno dei luoghi più suggestivi della Riserva Valli Cupe.
Unica, fra le 101 cascate che impreziosiscono il paesaggio della Riserva, ad essere incastonata in un canyon, la cascata dell’Inferno deve il suo nome alla leggenda popolare secondo cui, con i suoi 25 metri d’altezza, è così profonda da poter spegnere le fiamme degli inferi.
È fra le mete più ricercate dai turisti, un gioiello nascosto in un’insolita quanto affascinante atmosfera orientale: circondata da un rarissimo bosco di alloro del Medio e del Vicino Oriente, la cascata ospita un platano orientale definito “l’albero della sordità” (secondo la leggenda, chi osa tagliarlo diventerebbe sordo) e una felce tropicale attestata come unica segnalazione nel Sud Italia.
Si tratta di un paesaggio simile alle gole dell’Alcantara in Sicilia, che oggi, grazie allo strenuo impegno di Calabria Verde, alla professionalità del geometra Giuseppe Sacco, direttore dei lavori, del capo operaio Giovanni Sacco e delle sue squadre, torna ad essere agibile e praticabile.
«Sono convinto che la collaborazione con Calabria Verde – ha dichiarato Carmine Lupia – contribuirà significativamente a una maggiore fruibilità della Riserva e al turismo sostenibile che da sempre scandisce il nostro lavoro e i nostri obiettivi».