“Nuovo meridionalismo per uno sviluppo sostenibile” Questa la proposta di Nicodemo Oliverio
Il sud cresce, e per la prima volta i dati sono più alti di quelli del Nord. Una vitalità inedita che lascia ben sperare per il futuro del nostro Mezzogiorno, ma anche per la tenuta economica dell’intero Paese. Perchè, come ci hanno sempre spiegato gli analisti e gli economisti, il Paese cresce se cresce il sud.
L’agricoltura e l’intero comparto agroalimentare hanno fatto da traino in questi ultimi due anni per la ripresa economica, in particolare per il Sud.
Ovviamente questi dati non possono considerarsi consolidati né definitivamente acquisiti.
Sappiamo benissimo che il sud ha bisogno di interventi e investimenti: in particolare per le infrastrutture, anche di quelle idriche, per la difesa del suolo, per rafforzare la presenza dello Stato, per contrastare lo spopolamento delle aree interne, per la lotta contro la criminalità, per fermare la povertà diffusa, e soprattutto per dare ai giovani meridionali la speranza di un futuro migliore.
C’è infatti un preoccupante fenomeno legato allo spopolamento delle aree interne del sud, con un rischio grave per i territori che risulteranno completamente abbandonati.
Ma è un dato di fatto inedito e interessante che, come ha certificato il rapporto Ismea-Svimez, il Mezzogiorno per la prima volta, dopo una lunga stagione di negatività, cresca più del nord in termini di Pil, occupazione, reattività del tessuto imprenditoriale e di esportazioni.
I dati incoraggianti sono tutti nel comparto agricolo, in particolare l’ aumento del valore delle produzione superiori al 40%, legato in particolare al settore olivicolo.
Si tratta di un’inversione di tendenza di grande valore, che certifica come il Mezzogiorno possa realmente rappresentare l’area che fa da traino per l’intero Paese e aiuta il sistema Italia ad essere più forte e più competitivo nel mondo.
L’andamento del comparto agricolo ci rassicura sulla giusta professionalità del mondo agricolo del sud, delle sue imprese, del ruolo dei giovani nell’impresa agricola.
Il governo negli ultimi anni, grazie anche al ruolo importante che i gruppi parlamentari del pd hanno saputo svolgere, ha fatto del sud un tema di primissimo piano nell’agenda dei lavori e degli interventi strategici.
Come non richiamare qui i due decreti con i quali si è tornati ad investire nel sud, nella sua economia, per le infrastrutture (cito, per la Calabria, solo il completamento della Salerno-Reggio Calabria dopo 20 anni di attesa; poi oltre un miliardo di euro per un max lotto della 106 jonica, ed un massicio intervento sulla ferrovia a binario unico tra Reggio Calabria e Taranto). L’approvazione del Reddito di inserimento per le famiglie in gravi difficoltà, gli interventi per l’assunzione dei giovani, gli importanti e strategici provvedimenti per il rilancio dell’agricoltura, il sostegno alle imprese agricole, la dura lotta al caporalato e allo sfruttamento, sono tutti provvedimenti di cui il sud avrà notevoli vantaggi.
Gli imprenditori del Sud sono stati i veri protagonisti del riscatto del Mezzogiorno e della ripartenza dell’economia.
Ma ora occorre un supplemento di impegno e di intervento a difesa della terra e contro la siccità devastante che ha toccato punte paurose proprio nel corso della corrente estate.
Occorrono investimenti per le condotte dell’acqua: oltre il 60% del prezioso liquido si perde lungo il tragitto; occorre definire gli interventi sulle dighe (alcune ferme da decenni) e più in generale sulla captazione di nuove sorgenti di acqua.
Il sud si presenta, per la prima volta, non più con il cappello in mano. E’ una terra ricca di speranza e di futuro; ricca di spettacolari bellezze naturali e paesaggistiche; ricca di produzioni agroalimentari di eccellenza che trovano un mercato internazionale sempre più interessato”.
È quanto sostenuto da Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati in occasione della partecipazione al Convegno “Terra e Acqua. Investire nel Sud”promosso nell’ambito della prima giornata della Festa Nazionale dell’Agricoltura di Bologna.