Odor di mafia a Rende, rettore Unical: “Presto tutto sarà chiarito”
redazione | Il 18, Mag 2013
“Se gli addebiti fossero fondati sarebbe un duro colpo e una delusione collettiva”
Odor di mafia a Rende, rettore Unical: “Presto tutto sarà chiarito”
“Se gli addebiti fossero fondati sarebbe un duro colpo e una delusione collettiva”
RENDE (COSENZA) – “Se gli addebiti e le responsabilità che vengono ipotizzati contro il Comune di Rende si rivelassero fondati, sarebbe una delusione collettiva enorme. Il venir meno di un convincimento: che quella di Rende è una realtà amministrativa sotto ogni profilo esemplare, talmente diffuso nell’opinione pubblica, da rappresentare una sorta di patrimonio civile condiviso”. E’ quanto afferma, in una nota, il rettore dell’Università della Calabria, Giovanni Latorre. “Sarebbe un colpo durissimo – prosegue Latorre – per tutti, e quindi anche per il nostro ateneo, al quale è legata una fase tra le più positive e lungimiranti della capacità politica e di governo da tutti riconosciuta a Rende. Una città che, a partire dalla seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso, e’ diventata il simbolo di un’intelligente e moderna programmazione del territorio e di un efficace raccordo con le aspettative di cambiamento dei cittadini. Proprio per ciò che Rende e la sua esperienza rappresentano, per i valori ideali che l’hanno attraversata e di cui è profondamente intrisa, siamo convinti che tutto sarà presto chiarito. Non possiamo dimenticare queste cose. Dobbiamo invece con convinzione credere soprattutto che tanta positiva operosità abbia rappresentato un deterrente efficace contro eventuali interessi di natura diversa”. “Perciò – sostiene ancora il rettore dell’Unical – insieme all’incoraggiamento a non demordere, che non deve mancare oggi a chi ha su di sé la responsabilità più alta alla guida del Comune, è lecito esprimere l’augurio che tutto torni presto alla normalità e che Rende, i suoi cittadini, l’insieme delle presenze istituzionali, imprenditoriali, economiche che gravitano sul suo territorio, possano continuare a identificarsi nelle peculiarità di una tradizione di buon governo annoverata tra le pagine migliori della storia amministrativa e politica, non solo calabrese”.