Migliaia in piazza a difesa dell’ospedale di Polistena Secondo le stime degli organizzatori, erano 10mila le persone che hanno partecipato alla manifestazione
Una partecipazione corale, forte, sentita. È il risultato della manifestazione a difesa dell’ospedale di Polistena per chiedere che non venga chiuso o ridimensionato il “Santa Maria degli Ungheresi”. Una mobilitazione di popolo. Gli organizzatori parlano di 10 mila persone che hanno partecipato al corteo lungo le via cittadine. Tanti i sindaci della Piana, quasi tutti presenti. Ma inaspettata è stata anche la numerosa partecipazione di tanti primi cittadini della Locride e della Costa Viola. Presente anche il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Il consigliere e vicepresidente del consiglio regionale Francesco D’Agostino.
Tante le associazioni, gli studenti, i sindacati, la diocesi di Oppido-Palmi, i rappresentanti della chiesa locale, il presidente della provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. E poi ancora molte scolaresche della Piana, docenti, operatori sanitari, presenti tutti i primari del presidio ospedaliero polistenese. Due parlamentari del Movimento 5stelle: Dalila Nesci e Federica Dieni. E tanta gente comune. Tutti uniti nel mandare un messaggio chiaro e definito al commissario alla sanità calabrese Massimo Scura, spedito in Calabria da Renzi per “razionalizzare” i costi della sanità, l’ospedale di Polistena non si tocca. Il corteo, partito intorno alle 9.30, davanti al piazzale del nosocomio, è stato aperto da un lungo striscione con lo slogan “Su la Testa”, che tanto ricorda un film Sergio Leone, “Per l’ospedale di Polistena – Per il diritto alla salute – Per la sanità pubblica. Difendiamo la nostra Dignità”.
Concetti e parole d’ordine ripresi da tutti gli oratori, in primis dal sindaco di Polistena Michele Tripodi, organizzatore di questa riuscitissima manifestazione di protesta. “Vogliamo difendere il nostro diritto alla salute”, ha ribadito più volte Tripodi. E il concetto del diritto alla salute e di una sanità pubblica efficiente, sancito dalla nostra Costituzione, è stato al centro del suo intervento sul palco in piazza della Repubblica alla fine del lungo corteo. L’amministratore polistenese ha confermato l’importanza dei sindaci nella relazione che essi hanno con l’organizzazione della sanità pubblica nel territorio e con gli enti locali. “Sono i primi a rispondere – asserisce il sindaco – quando le cose non vanno in una struttura sanitaria; o quando invece si deve organizzare un servizio per la cittadinanza a dispetto di quanto sostiene il commissario Scura che continua a ribadire che i sindaci non contano nulla nella sanità”. Tripodi si sofferma poi sul contestato “decreto n. 9” del 2 aprile 2015, quello che ha aperto il fronte della polemica tra sindaci e territorio contro il commissario regionale alla sanità. Perché in quel discusso decreto è prevista la chiusura della struttura di Polistena. E proprio su questo punto il sindaco Tripodi – davanti alla sua gente – chiede lo stralcio.
“Tutelare il diritto alla salute, per i cittadini della Piana, è un aspetto prioritario per la politica e le istituzioni del territorio”. Il sindaco sottolinea che i finanziamenti per potenziare l’ospedale di Polistena ci sono e sono stati stanziati già da tempo “ma non si capisce per quale motivo non vengono spesi”. Vibrante la difesa dei primari ospedalieri saliti sul palco a sostegno dell’ospedale, del loro lavoro e della professionalità dell’intera struttura, che con tanti sacrifici, e nonostante le tante carenze, riesce a tenere alto il profilo assistenziale. Gli fa eco il presidente della provincia Raffa che esalta il duro lavoro di tutti gli operatori sanitari che malgrado tutto rispondo ai bisogni della cittadinanza in modo ottimale. Sentito e corrisposto il messaggio dei sindaci della Locride a cominciare da Giovanni Calabrese, primo cittadino di Locri che parla di un consenso unanime del territorio reggino a difesa di due importanti strutture ospedaliere, quella di Locri e di Polistena.
Anche Pietro Fuda, sindaco di Siderno, è in linea con le parole del suo collega. Appassionato l’intervento di Francesco Nicolaci che ha attirato l’attenzione della piazza sulla “scellerata” cancellazione dell’Hospice di Melicucco. E se il sindaco Tripodi rilancia asserendo che la lotta per il diritto alla salute e contro la chiusura dell’ospedale non finisce qui, preconizzando qualche altra importante iniziativa nel prossimo futuro; il primo cittadino di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà propone un’altra mobilitazione generale a difesa dell’ospedale della sua città che dovrebbe tenersi a novembre. Un territorio in costante lotta, quindi, che nell’emergenza a difesa di un diritto, quello alla salute, ha trovato la sua unità facendo venire meno gli steccati ideologici, le differenze politiche, le diffidenze e le gelosie tra territori e comuni per una giusta battaglia: una sanità pubblica efficiente e non discriminatoria.