Oliverio, “in campo per liberare la Calabria” In primo luogo quella dei commissariamenti romani che hanno prodotto e continuano a produrre seri danni alla comunità calabrese
Desidero innanzitutto ringraziare tutti coloro che hanno deciso di aderire a questo progetto politico con la propria candidatura, tutti coloro che collaborano con noi, che ci sostengono e le migliaia di calabresi che ci hanno permesso di raccogliere in mezza giornata le firme per presentare la lista “Oliverio Presidente”.
Siamo in campo per una battaglia di libertà; per liberare la Calabria dalla cappa che ne impedisce la crescita, ne comprime e mortifica ogni energia positiva. In primo luogo quella dei commissariamenti romani che hanno prodotto e continuano a produrre seri danni alla comunità calabrese. Primo fra tutti il settore della Sanità dove oltre 10 anni di gestione commissariale hanno impoverito i servizi sul territorio, indebolito e smantellato le strutture ospedaliere, aumentato l’emigrazione verso strutture sanitarie di altre regioni, moltiplicato il debito. Da presidente di Regione mi sono battuto strenuamente per liberare la Sanità dal commissariamento ma interessi potenti, alleati con i poteri romani, hanno prevalso sugli interessi della popolazione calabrese. La nostra è stata una lotta condotta in solitudine, contro i Governi nazionali a prescindere dalla loro connotazione politica.
Oggi tutti, anche esponenti delle forze di governo, a parole affermano la necessità di superare il commissariamento della sanità, ma concretamente non fanno nulla e di questo dovrebbero dare spiegazione ai calabresi. Siamo in campo perché solo una forte scossa popolare può interrompere questa nefasta esperienza che dura dal 2010. Nostro obiettivo principale è la costruzione di un sistema sanitario qualificato per garantire il diritto alla tutela ed alla cura della salute di tutti i cittadini calabresi.
L’altra cappa da cui bisogna liberare la Calabria è quella del commissariamento romano della politica che ha cancellato ogni forma di partecipazione dei cittadini calabresi alle scelte di interesse collettivo. Il commissariamento, da circa 3 anni, del PD ha dato un colpo mortale alla vita democratica. Il centro sinistra è stato portato ad una sconfitta pesante alle ultime elezioni regionali e non si è avvertita neanche la necessità di fare una riflessione critica ed autocritica sulle ragioni di quel risultato. Anzi si è continuato come niente fosse accaduto.
Realtà e forze fondamentali della sinistra e del centro sinistra sono rimaste inascoltate da una gestione burocratica, arrogante, indifferente e chiusa ad ogni domanda di partecipazione democratica. Si è ancora una volta impedito il ricorso alle primarie per la scelta del candidato presidente, praticate nel resto d’Italia. Liberare il campo della sinistra dalla cultura e dalle pratiche coloniali è condizione per ricostruire e rilanciare il campo del centrosinistra e ridare ai calabresi la sovranità costituzionale oggi lesa in passaggi fondamentali del percorso che precede il momento del voto. La scelta dei candidati e delle liste è stata fatta con la sola preoccupazione di preservare l’elezione di soggetti che rispondono al sistema correntizio romano. È anche questa la ragione per la quale i nostri reiterati appelli all’unità delle scorse settimane sono caduti nel vuoto a conferma del degrado che pervade il PD. È amaro constatarlo ma purtroppo si è in presenza di processi degenerativi la cui interruzione è condizione necessaria per un processo di vero rilancio e di recupero di credibilità.
Le gravi difficoltà che segnano il centro sinistra sono in primo luogo frutto di questa gestione sorda ed irresponsabile. Una sinistra che non si nutre della partecipazione democratica del suo popolo si riduce ad una scatola vuota. La Calabria ha bisogno come l’aria di riattivare i canali della partecipazione per poter costruire il suo futuro e per contrastare la deriva della marginalità e della irrilevanza imposte dal potere centralistico romano miope, all’ombra del quale un ristretto gruppo di eletti si preoccupa esclusivamente della conservazione di un posto in Consiglio Regionale.
Rompere questa spirale distruttiva, ridare ai territori voce e peso nelle scelte, liberare la Calabria da questa gabbia è una condizione fondamentale per fare esprimere le migliori energie ed intelligenze e per rilanciare il centro sinistra.
Il nostro impegno è volto alla rigenerazione della Sinistra su un progetto profondamente legato ai bisogni dei calabresi ed al riscatto ed alla crescita della Calabria. Un progetto politico proiettato nel futuro che guarda oltre l’importante scadenza del 4 ottobre. Che guarda alla programmazione delle risorse destinate dall’Europa col PNRR su obiettivi che consentano di riprendere il lavoro impostato nel corso della nostra esperienza di governo, letteralmente svuotato e stravolto dal centrodestra alla guida Regione, che ha restaurato la pratica del saccheggio delle risorse e della clientele. Un impegno per sostenere nuove energie, giovani e donne, a trovare il gusto e la voglia di spendersi nell’impegno politico per contribuire a liberare la Calabria da tutte le mafie, per affermare i diritti e creare condizioni di pari opportunità con il resto del Paese e dell’Europa.
Su questi temi apriremo nei prossimi giorni, nelle varie realtà della Calabria, un confronto aperto e proficuo con tutte le energie positive disponibili, perché, al fianco dei comitati per Oliverio Presidente si gettino le basi per realizzare una rete politica che vada ben oltre l’elezione del 4 ottobre.