Oltre un migliaio i posti di lavoro a rischio tra il personale ausiliario nelle scuole calabresi
redazione | Il 10, Mar 2011
Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, che con uninterpellanza urgente chiede lintervento della Giunta regionale
Oltre un migliaio i posti di lavoro a rischio tra il personale ausiliario nelle scuole calabresi
Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, che con uninterpellanza urgente chiede lintervento della Giunta regionale
Avviati alla stabilizzazione nel 2000, impiegati nelle scuole per svolgere servizi di pulizia, dal primo luglio resteranno senza lavoro. Sono i circa 1.500 lavoratori in precedenza inseriti nel bacino dei lavoratori socialmente utili o assunti con contratti a termine dalle pubbliche amministrazioni ed ora a rischio disoccupazione a causa delle decisioni prese dal ministro dellistruzione Maria Stella Gelmini. A sollevare il caso, il presidente del Comitato regionale di controllo contabile, Gianluca Gallo, in uninterpellanza urgente indirizzata al presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopellliti, ed allassessore regionale alla pubblica istruzione, Mario Caligiuri. «In Calabria spiega Gallo sono circa 1.500 i lavoratori interessati da questa situazione, occupati nelle scuole di ogni ordine e grado, con contratto part-time di 35 ore settimanali per garantire le attività di pulizia. Per loro di recente si era programmato un apposito percorso occupazionale che adesso potrebbe interrompersi drasticamente». Alla base delle preoccupazioni, la direttiva con cui, sul finire del 2010, il ministero Gelmini ha stabilito di non prorogare i contratti in essere ed in scadenza alla data del 30 giugno 2011, disponendo invece che per ragioni di economicità si proceda allaffidamento delle stesse attività mediante procedura di gara da esperirsi a cura di ogni istituzione scolastica, nella propria autonomia. Inevitabili quanto drammatiche le conseguenze: dal primo luglio oltre un migliaio di lavoratori calabresi e le loro famiglie, al pari di tanti altri loro colleghi e nuclei familiari residenti nelle altre regioni meridionali, rimarranno senza lavoro né fonti di sostentamento. «E evidente commenta al riguardo lesponente dellUdc come la citata direttiva ministeriale non garantisca il percorso occupazionale degli ex lavoratori socialmente utili calabresi né, tantomeno, il loro reinserimento lavorativo, creando per contro nuova disoccupazione e problemi di disagio sociale in una terra già afflitta da questi mali e dalla cancrena della ndrangheta». Motivazioni che portano il presidente del Comitato regionale di controllo contabile a chiedere al presidente Scopelliti ed allassessore Caligiuri «di attivarsi con urgenza per approfondire i contorni della situazione e, soprattutto, di intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione, coinvolgendo il Governo nazionale nella risoluzione della problematica».
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