Si era recato al campo nomadi del paese con l’obiettivo di mettere a segno una spedizione punitiva ma ha trovato la morte 

Extracomunitario muore accoltellato a San Ferdinando

Era andato assieme ad altri due connazionali al campo nomadi del paese con l’obiettivo di mettere a segno una spedizione punitiva nei confronti di un quarto extracomunitario, ma la reazione di questi è stata veemente e l’aggressore ha subìto una coltellata che poco dopo l’ha portato alla morte

Di seguito la nota dei carabinieri:

Nella serata di ieri in San Ferdinando (Rc) – II^ zona industriale, nei pressi della tendopoli realizzata per l’accoglienza temporanea di extracomunitari, i Carabinieri di Gioia Tauro traevano in arresto Bara Adama, nato in Burkina Faso il 22.02.1985, residente a Rosarno, bracciante agricolo, regolarmente sul territorio nazionale, poiché ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 575 c.p. (omicidio) commesso ai danni di Ohpofo Aonrews, nato in Ghana il 08.05.1987, residente in Castelvolturno (CE).

Bara Adama cl. 85, al culmine di una violenta lite scoppiata per motivi privati tra cittadini di origine africana, era raggiunto da un violento colpo al capo infertogli con oggetto contundente; questi reagiva afferrando un coltello e sferrava un fendente che colpiva al torace Ohpofo Aonrews cl. 87.

Entrambi, feriti venivano trasportati tramite ambulanza del 118 presso l’ospedale di Polistena (RC) ove, rispettivamente:

– Bara Adama cl. 85, veniva riscontrato affetto da “ferita lacero contusa al cuoio capelluto, frattura composta del setto nasale, trauma contusivo 5° dito mano destra” e giudicato guaribile in giorni 5 s.c.;

– Ohpofo Aonrews cl. 87, decedeva a causa della perforazione del polmone causata dalla ferita infertagli con l’arma da taglio.

Il coltello rinvenuto, dai Carabinieri sulla scena del crimine era posto sotto sequestro.

Nella notte, le immediate e certosine indagini dei militari permettevano di individuare altre due persone che avevano partecipato alla discussione con il de cuius, ove perdeva la vita, Ohpofo Aonrews:

– Awua Ben Jamin, nato in Ghana il 07.07.1987, domiciliato in Rosarno via Diaz nr. 18;

– Jerry Joseph, nato in Liberia il 26.07.1982, domiciliato in rosarno via nazionale nr. 139.

Le due persone, dopo gli accertamenti erano ritenuti corresponsabili del reato di rissa aggravata ed arrestati.

SAN FERDINANDO (RC) – Un cittadino di nazionalità ganese è deceduto a causa di una coltellata che gli ha perforato il polmone. La vittima è rimasta ferita, per poi morire alcune ore dopo in ospedale, nel corso di una rissa avvenuta alle 18,30 nel campo nomadi di San Ferdinando. A sferrare il fendente è stato un cittadino del Burkina Faso, il quale a sua volta è stato raggiunto alla testa da una martellata. Nella rissa sono stati coinvolti anche altri due africani, entrambi ganesi, che si sono dileguati e sono ricercati dai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro. La vittima, assieme a due connazionali, si era recato nella tendopoli allestita alla periferia del paese per compiere una spedizione punitiva nei confronti dell’altro africano che dopo essere stato colpito alla testa ha estratto un coltello ferendo gravemente il ganese, morto poco dopo in ospedale. L’uomo deceduto si chiamava Adama Onfufu, mentre l’assassino si chiama Andreu Vara del Burkina Faso. Secondo una prima ricostruzione, come detto, Onfufu, assieme ad altri due connazionali, era andato nella tendopoli della cittadina della Piana di Gioia Tauro dove sono accampati alcuni immigrati extracomunitari impegnati nelle attività agricole della zona per compiere una spedizione punitiva. Lì è scoppiata una rissa tra i tre ghanesi e Vara, colpito da una martellata alla testa che gli avrebbe provocato un trauma cranico, avrebbe estratto un coltello ferendo gravemente Onfufu. I due feriti sono stati portati nell’ospedale di Polistena dove il ghanese è deceduto. L’omicida è ricoverato nel nosocomio dove è piantonato, le sue condizioni non sarebbero gravi. Gli altri due ghanesi coinvolti nella rissa, invece, hanno fatto perdere le loro tracce. Sull’episodio indagano i carabinieri che, all’interno della tendopoli, stanno raccogliendo testimonianze per ricostruire l’accaduto e risalire al movente dell’episodio.

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