Omicidio a Trebisacce: la figlia ammette di aver fatto a pezzi il corpo del padre
redazione | Il 31, Gen 2013
Interrogata dal magistrato ha confessato di averlo fatto solo dopo aver trovato il cadavere già sezionato nascosto in due sacchi
Omicidio a Trebisacce: la figlia ammette di aver fatto a pezzi il corpo del padre
Interrogata dal magistrato ha confessato di averlo fatto solo dopo aver trovato il cadavere già sezionato nascosto in due sacchi
TREBISACCE (COSENZA) – Ha ammesso di avere fatto a pezzi il corpo del padre, ma solo dopo che aveva trovato il cadavere già sezionato nascosto in due sacchi lasciati davanti alla porta della sua abitazione. Così ha riferito al magistrato ed ai carabinieri che l’hanno interrogata per tutta la giornata e la scorsa notte Stefania Chiurco, nell’abitazione della quale sono stati trovati otto scatoloni contenenti i resti del padre Riccardo. La donna, che non voleva fare entrare carabinieri e vigili del fuoco allertati dai familiari dell’uomo preoccupati perché non avevano più notizie, ha raccontato che con il padre i rapporti erano buoni. Quindi ha riferito che la sera del 27 dicembre scorso l’uomo è uscito e non ha fatto ritorno a casa per la notte. La mattina successiva, ha raccontato ancora Stefania Chiurco, uscendo di casa ha trovato due sacchi contenenti il corpo diviso in due del padre e per paura di essere coinvolta, ha deciso di portare i sacchi in casa e sezionare ulteriormente il corpo, racchiudendo i resti in sacchi con la calce e sistemandoli negli scatoloni. La Procura di Castrovillari ha disposto l’autopsia sui resti nella speranza di risalire alle cause della morte.
Qualora le date dovessero trovare conferma, questo vorrebbe dire che l’uomo è stato ucciso la fine di dicembre, quindi tenuto in casa per un mese. Intanto, nell’ambito delle indagini e nel tentativo di individuare il possibile movente, un sopralluogo è stato svolto stamani dai carabinieri nell’appartamento di Perugia in uso a Stefania Chiurco. I carabinieri hanno perquisito la sua abitazione, un appartamento nel quartiere perugino di Monteluce, dove è stato sequestrato del materiale, tra cui alcune carte e documenti.