Omicidio Bruno Lazzaro, chiesti 30 anni per il killer Il giovane venne ucciso per gelosia dal cugino
VIBO VALENTIA – Il pubblico ministero Olimpia Anzalone ha chiesto una condanna a trent’anni di reclusione per Gaetano Muller, il 20enne di Sorianello accusato dell’omicidio di Bruno Lazzaro, cugino 27enne del presunto omicida, avvenuto la sera del 4 marzo del 2018 in una zona isolata di località Fago-Savini. Il rappresentante dell’Ufficio di Procura ha ripercorso le tappe della vicenda culminata con il ferimento a morte con un oggetto con una lama mai rinvenuto.
Un delitto il cui movente, secondo l’accusa, è da ricercare nella relazione che la vittima aveva iniziato con una ragazza minorenne, ex dell’imputato. Muller, nel corso dell’udienza scorsa davanti al gup Giulio De Gregorio, ha confessato il delitto confermando l’iniziale ipotesi accusatoria. Il presunto omicida è anche ritenuto esponente del clan degli Emanuele, vicino alla stessa famiglia Lazzaro, e arrestato nell’operazione Black Windows, sul duplice tentato omicidio di Alex Nesci e del fratellino portatore di handicap.
Le difese hanno chiesto l’esclusione dell’aggravante della premeditazione e il riconoscimento dell’attenuante della provocazione. In più hanno invocato la derubricazione del reato: da omicidio volontario a preterintenzionale. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile. La sentenza del gup Giulio De Gregorio è prevista per il 13 febbraio prossimo. Sia la vittima che il presunto killer sono i cugini di Salvatore Lazzaro morto nel 2013 a seguito di un ferimento da arma da fuoco. Lazzaro e Muller erano anche i nipoti di Salvatore Inzillo, ucciso sempre a Sorianello lo scorso giugno.