Omicidio dott.ssa Romeo. Sdegno e condanna unanime Tante le attestazioni di cordoglio, dalle istituzioni, alla politica fino alle associazioni e dei sindacati
Giannetta (FI, su agguato dottoressa Francesca Romeo
“Orrore e sgomento per l’agghiacciante agguato in cui ha perso la vita la collega Francesca Romeo, guardia medica in servizio a Santa Cristina d’Aspromonte, mentre faceva rientro a casa, insieme al marito, Antonio Napoli, anche lui medico psichiatra in servizio a Palmi, miracolosamente salvo.
C’è profondo dolore e incredulità. Ci auguriamo che si faccia più presto luce su questa vicenda, che ha dell’assurdo. Alla famiglia, agli affetti, ai colleghi e alla comunità di S. Anna di Seminara, le più sentite condoglianze”.
La SIP Calabria è vicina al dolore del collega Antonio Napoli.
Siamo tutti sconvolti e attoniti per l’omicidio della collega Francesca Romeo e il ferimento di Antonio.
Non ci sono parole , una tragedia angosciante e inspiegabile dopo un turno di lavoro. Un dolore immenso che colpisce la nostra coscienza di medici che si ammanta di tristezza e preoccupazione.
Direttivo SIP Calabria
Garante Salute Anna Maria Stanganelli, “Sdegno e condanna Medico ucciso”
“Quanto accaduto stamattina a Santa Cristina d’Aspromonte è un fatto di una gravità inaudita che ci lascia attoniti, sul quale ci auguriamo che la Magistratura faccia piena luce al più presto”. E’ quanto dichiarato dalla Garante Regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli, in riferimento all’uccisione della dottoressa Francesca Romeo, barbaramente assassinata a colpi d’arma da fuoco mentre assieme al marito, anch’egli medico, faceva rientro a casa dopo il turno in una postazione di continuità assistenziale, prestato nel paese aspromontano.
“Già nei mesi scorsi – continua Stanganelli – avevo percepito la necessità di accendere i riflettori sull’importanza di tutelare gli operatori sanitari, molto spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali, annunciando di voler costituire l’Ufficio che rappresento parte civile in tutti i procedimenti per aggressione ai danni del personale medico, ma mai avrei immaginato, qualunque siano le cause, di dover intervenire su un fatto di sangue cosi cruento, che coinvolge un medico donna, proprio in prossimità della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Nell’ esprimere i miei sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari della vittima, all’ASP di Reggio Calabria e all’Ordine dei Medici, sono certa che non sarà la mano di biechi criminali a fermare un processo di cambiamento che i calabresi vogliono fortemente e che è già in atto.”
“Domani stesso –ha concluso Anna Maria Stanganelli – scriverò a tutti i Presidenti degli ordini dei medici calabresi, richiedendo il loro costante supporto per stringere nel breve termine le maglie di una rete istituzionale che consenta di individuare e prevenire tempestivamente eventuali comportamenti o situazioni di pericolo e allo stesso tempo si adoperi con iniziative mirate a promuovere la cultura della non violenza nei confronti di una categoria che quotidianamente si adopera in prima linea con enormi sacrifici e abnegazione per garantire il nostro diritto sancito costituzionalmente.”
DOTTORESSA UCCISA NEL REGGINO, DE NISI: «CITTADINI E ISTITUZIONI REAGISCANO»
Il consigliere regionale: “Una tragedia terribile alla quale reagire”
«Viviamo, ormai, in una società che sta perdendo di vista i basilari valori del vivere civile».
Ne è sicuro il consigliere regionale (e neo coordinatore di “Azione”) Francesco De Nisi che stigmatizza senza se e senza ma l’agguato a colpi di arma da fuoco in cui stamane ha perso la vita Francesca Romeo, medico di 67 anni, in servizio alla guardia medica di Santa Cristina in Aspromonte, nel Reggino, ed è rimato ferito il marito, anch’egli medico, di 66 anni.
De Nisi, nell’esprimere profonda solidarietà personale e istituzionale alla famiglia delle vittime, pone l’accento «sulle tante e ripetute aggressioni, spesso per ragioni assurde, perpetrate ai danni degli operatori sanitari, medici e infermieri, ogni anno in continuo aumento, nel pronto soccorso, nei reparti, negli ambulatori fino ai medici di fa
Il consigliere regionale, inoltre, nel mentre ha parole di vicinanza alle pacifiche comunità locali coinvolte nella vicenda, compresa Locri dove la coppia viveva, invita le istituzioni e i cittadini «ad alzare la voce con fermezza di fronte ad un fatto così terribile.
Quanto accaduto alla dottoressa Francesca Romeo è sicuramente una tragedia dalle tante ragioni, ma è anche, la morte di una donna sul lavoro, un medico.
E’ morta alla fine del suo turno di lavoro, mentre tornava a casa».
Poi conclude auspicando che le forze dell’ordine e la magistratura facciano immediata piena luce su di un fatto ignobile «che deve scuotere in maniera incisiva le coscienze di quanti, e in Calabria sono tanti, desiderano alzare le barriere della legalità contro coloro i quali fanno della violenza ad ogni costo la loro ragione di vita, infangando l’immagine di una terra meravigliosa che merita ben altro».
PIETRO MOLINARO
“È una morte violenta forse inaspettata. Ma su questo faranno sicuramente luce gli inquirenti . Si rimane però attoniti per questa violenza senza senso verso un medico la dr.ssa Francesca Romeo che ritornava da una guardia medica a Santa Cristina d’Aspromonte dove svolgeva il suo servizio con bontà, etica e professionalità. Ma purtroppo mani assassine si sono accanite con una violenza barbara martoriando il suo corpo. Alla sua famiglia va il mio cordoglio così come ai tanti medici che, al servizio delle persone, svolgono un servizio encomiabile e di prima assistenza sanitaria, molto spesso in condizioni difficili, anche nei posti più remoti con scarse misure di sicurezza”.
Omicidio dottoressa Romeo, CGIL e FP CGIL Calabria:”Donne in servizio in Guardia medica le più esposte a violenze”
Rientrava dal lavoro Francesca Romeo, la dottoressa prossima alla pensione, dopo il turno di notte. Era in compagnia del marito che era rimasto con lei sul posto di lavoro durante il turno, così riportano le notizie di cronaca ed è stata colpita a morte in un agguato sulla strada di casa. È un fatto sconvolgente sul quale non possiamo non esprimere tutto il nostro orrore che potrebbe aggravarsi qualora si dovesse accertare che il movente dovesse ricondursi a ragioni professionali. Le postazioni di guardia medica, così come i pronto soccorso sono la trincea più esposta e più a rischio per i professionisti che prestano cure immediate a chi ha un bisogno di salute. Altre volte, in altri luoghi, proprio le donne in servizio presso le postazioni di guardia medica hanno subito intimidazioni e tentativi di violenza ed è emersa in quei casi la necessità che dovessero essere diversamente organizzate le postazioni dei servizi di continuità assistenziale che risultavano isolate e a rischio. Le indagini, speriamo in tempi bravi, dovranno dare risposte ai tanti interrogativi che spiegheranno perché è accaduto un delitto così efferato. Oggi sappiamo solo che una professionista dedita alla cura delle persone, rientrando a casa dal lavoro è stata vittima di un tragico agguato. Se le ragioni di tanta violenza dovessero ricondursi al lavoro svolto dalla dottoressa, oltre che l’ennesima morte per il lavoro, questa si andrebbe a sommare ai gravi rischi di un professionista della salute che in questa terra possono raggiungere conseguenze estreme. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia e a tutti i colleghi della dottoressa per la gravissima perdita avvenuta per mano criminale. Firmato: Alessandra Baldari, Segretaria generale FPCGIL Calabria e Angelo Sposato, Segretario generale CGIL Calabria