“Nessuno può permettersi il lusso di discriminare la gente di Calabria, poi sopratutto se la discriminazione viene fatta da un calabrese”
di MICHEL DESSI’
Omicidio Fabiana, indignazione per le parole del giornalista Domenico Naso
“Nessuno può permettersi il lusso di discriminare la gente di Calabria, poi sopratutto se la discriminazione viene fatta da un calabrese”
di Michel Dessì
“Calabria, la donna non vale nulla”. Così titola il blog del giornalista Domenico
Naso, nato e cresciuto in Calabria, precisamente a Rizziconi. Un articolo scritto
in merito al brutale omicidio di Fabiana Luzzi la sedicenne uccisa dal proprio ragazzo
a Corigliano Calabro.
“Quando ho sentito la notizia, non ho mosso un muscolo, non ho mostrato segni di
sorpresa. Sono calabrese, esattamente della piana di Gioia Tauro. E so meglio di
molti altri quanto vale la donna nella mia regione: zero.”
Di certo il giornalista Domenico Naso, che vive nella capitale, ha dimenticato
cosa sia la Calabria e forse anche il suo collocamento geografico. Lui non ha mosso
un muscolo, mentre tantissimi calabresi sono rimasti sotto choc appena appresa la
notizia dell’omicidio della piccola Fabiana.
“In Calabria, la maggioranza delle ragazze non ha scelta, in nessun campo. Non può
scegliere la scuola superiore da frequentare (quando le è permesso frequentarla),
non può scegliere il fidanzato (soprattutto se ha la sfortuna di avere fratelli),
non può scegliere cosa fare da grande (lo farà per lei il futuro marito, che lei
non sceglierà). È così, da sempre.”
Come si fa a parlare così di una splendida terra come la Calabria ricca di gente
onesta e laboriosa? Un’offesa gratuita a tutte le donne Calabresi, ma non solo, anche
agli uomini. Non è affatto vero che in Calabria i genitori scelgano per le proprie
figlie o che addirittura gli venga imposta la scuola da frequentare o il lavoro da
fare. Naso sicuramente avrà vissuto qualche situazione analoga che lo ha riguardato
da vicino, forse per questo ha scritto le infamanti considerazioni. Forse questo
accadeva moltissimi anni fa, come in Calabria anche in Sicilia, Puglia, Basilicata,
Campania. Oggi la donna e’ libera, più che mai in Calabria. Non viviamo più nei
tempi del papiro ma bensì nell’era digitale, dove ognuno di noi ha un PC, un profilo
Facebook, un account su Twitter. Anche le ragazze calabresi. Si! A Naso potrà sembrare
strano. Purtroppo gli omicidi o femminicidi accadono in tutta Italia, da Nord a Sud,
comprese le isole, maggiori e minori. Appena accade qualcosa in Calabria sono tutti
pronti a puntare il dito, come se fossimo tutti una massa di delinquenti e mafiosi.
La ndrangheta c’è ed è certamente un tumore da estirpare, ma come c’è anche la
sacra corona unita, la camorra, la mafia e la micro criminalità a Milano, Roma,
Torino, Firenze ecc… Nessuno può permettersi il lusso di discriminare la gente
di Calabria, poi sopratutto se la discriminazione viene fatta da un “calabrese”.
È proprio vero quando si dice che chi va fuori dalla propria terra poi è il primo
a gettargli fango. Ma con quale coraggio si offende la dignità di un popolo sano
e genuino come i calabresi? Onesti, lavoratori, sinceri, affettuosi, ospitali. È
notizia di qualche giorno fa che una cosentina ha ucciso il proprio compagno ustionandolo
addirittura con l’acqua bollente. Eppure una donna ha ucciso un uomo. In questo caso
l’uomo non era un padre padrone, ma vittima di una squilibrata, come lo e’ stata
anche la piccola Fabiana, vittima di un mostro che senza avere pietà l’ha anche
bruciata viva. È ora di finirla con questi pregiudizi stupidi che si basano sul
nulla. La Calabria e’ fatta di gente perbene, che nonostante le difficoltà amplificate
in questa terra martoriata, lotta giornalmente per assicurare ai propri figli un
futuro dignitoso.