Omicidio Lea Garofalo, l’ex compagno ammette «L’ho uccisa io»
redazione | Il 09, Apr 2013
Durante la prima udienza del processo di appello Carlo Cosco ha confessato di aver ucciso la collaboratrice di giustizia e pubblicamente ha chiesto scusa alla figlia Denise
Omicidio Lea Garofalo, l’ex compagno ammette «Merito l’odio di mia figlia, ho ucciso la madre»
In aula durante la prima udienza del processo di appello per la morte di Lea Garofalo l’ex compagno della donna Carlo Cosco ha confessato di aver ucciso la collaboratrice di giustizia e pubblicamente ha chiesto scusa alla figlia Denise. Cosco è stato condannato in primo grado all’ergastolo insieme ad altre cinque persone per aver strangolato nel 2009 Lea Garofalo
CROTONE – «Io adoro mia figlia, merito il suo odio perchè ho ucciso sua madre. Guai a chi sfiora mia figlia, prego di ottenere un giorno il suo perdono». Per la prima volta Carlo Cosco, ex compagno di Lea Garofalo, si assume la responsabilità del delitto della testimone di giustizia che venne ammazzata il 24 novembre 2009 e chiede scusa a sua figlia Denise, testimone nel processo di primo grado in cui l’uomo e stato condannato, insieme ad altri 5 imputati, all’ergastolo. Cosco ha reso dichiarazioni spontanee durante la prima udienza del processo d’appello in corso a Milano. Carlo Cosco, condannato in primo grado all’ergastolo per l’uccisione di Lea Garofalo, finora aveva sempre negato ogni coinvolgimento nella morte della ex compagna, adesso, però, ha confessato in aula nel processo di secondo grado l’omicidio della testimone di giustizia calabrese. «Mi assumo la responsabilità dell’omicidio, merito l’odio di mia figlia», ha detto l’uomo davanti ai giudici. Denise Garofalo, figlia di Lea, si è costituita parte civile nel processo contro il padre. Le dichiarazioni della ragazza, che oggi ha 21 anni, hanno dato un contributo fondamentale alle indagini.
Immediata è giunta la replica dei familiari di Lea Garofalo, in particolare la sorella di Lea, Marisa Garofalo ha chiarito che «nessuno lo perdonerà mai per quello che ha fatto. Né Denise, né io, né tutti i miei parenti perchè il crimine che hanno commesso è stato troppo orribile. Mi chiedo se la confessione di Cosco rientri in una strategia volta ad assumersi la responsabilità esclusiva dell’omicidio di Lea in modo da scagionare i suoi complici. Se è così si sbaglia di grosso perché devono pagare tutti. Ci sono – ha aggiunto – altre cinque persone condannate al carcere a vita per l’assassinio di mia sorella e sono assolutamente convinta che siano tutti colpevoli. La confessione di Cosco – ha detto ancora Marisa Garofalo – mi sembra, oltre che una strategia, anche il tentativo di ottenere una posizione di comodo che mira ad ottenere benefici”. “Se questo avvenisse, tra l’altro – ha concluso la sorella di Lea Garofalo – sarebbe molto grave. Chi ha commesso un delitto tanto efferato deve pagare fino in fondo le sue colpe».
LA FIGLIA: MIO PADRE DICA TUTTA LA VERITA’
Denise Garofalo, figlia di Lea, è rimasta “sorpresa” dalle parole del padre, Carlo Cosco, che oggi in aula ha confessato l’omicidio della donna. La ragazza, 21 anni, che vive sotto protezione dopo aver dato un contributo fondamentale alle indagini, si attende, però, che l’uomo “dica tutta la verità” per chiarire anche quale ruolo hanno avuto gli altri imputati nell’uccisione. Lo ha spiegato il legale della giovane, l’avvocato Vincenza Rando. “Quelle poche parole di confessione non bastano”, ha chiarito il legale.
CORRELATA: