Omicidio Monasterace, convalidato l’arresto del marito di Mary Cirillo
redazione | Il 27, Ago 2014
Per l’uomo un’accusa gravissima: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione
# Delitto Mary Cirillo, Pilato si avvale della facoltà di non rispondere
Omicidio Monasterace, convalidato l’arresto del marito di Mary Cirillo
Per l’uomo un’accusa gravissima: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione
E’ stato convalidato stamane il fermo di Giuseppe Pilato, l’uomo che nel pomeriggio di lunedì scorso a Monasterace avrebbe freddato con due colpi di pistola la moglie, Mary Cirillo. La convalida dell’arresto è stata decisa dal gip di Locri, Andrea Amadei, su richiesta del pm della Procura Rosanna Sgueglia, titolare dell’inchiesta. Pilato resta in carcere, su di lui il peso di un’accusa gravissima: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Ieri, davanti al Gip nel corso dell’udienza di convalida, ha fatto scena muta avvalendosi della facoltà di non rispondere. E mentre i suoi legali Giuseppe Gervasi ed Anna Marziano invocano il silenzio stampa sottolineando la delicatezza del momento, il puzzle del delitto si compone ora dopo ora di nuovi pezzi. Il pm non ha dubbi, Pilato “può e deve essere ritenuto, oltre ogni ragionevole dubbio, responsabile delle condotte criminose al medesimo ascritte”. Da ciò che è già agli atti, si sa che il 18 agosto scorso, poco prima delle 17, Sofia, la prima figlia nata dall’unione tra i coniugi, ha trovato all’interno dell’abitazione di famiglia, nei pressi dell’ingresso dell’appartamento, il cadavere della madre, Mary Cirillo. La bimba terrorizzata e sconvolta avrebbe così fatto le scale e raggiunto l’appartamento della signora Elisa Murdolo alla quale in preda al panico avrebbe urlato “Mio padre l’ha uccisa. Voglio andare dalla nonna”. Dai primi accertamenti sulla scena del crimine, a cura del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Roccella Jonica, affiancati dai colleghi del Nucleo investigativo del Gruppo di Locri e dal personale della Sezione investigazioni scientifiche di Reggio Calabria, è stata constatata una ferita da arma da fuoco alla regione frontale destra della vittima e rinvenuto un bossolo esploso calibro 7,65, sparato da una pistola semiautomatica. L’autopsia eseguita nella giornata di sabato ha poi svelato un altro raccapricciante particolare. Non un colpo sarebbe stato sparato all’indirizzo di Mary Cirillo, ma due, il primo dritto in bocca. L’allarme per la vita della giovane mamma di quattro bambini era scattato già due ore prima. Intorno alle 16 Mary non rispondeva più al telefono, la mamma Rosetta preoccupata avrebbe quindi contattato la madre di Giuseppe Pilato per dire che da lì a poco avrebbe allertato i carabinieri. La risposta sarebbe stata quella di temporeggiare ed è lì che secondo quanto raccontato dalla signora Rosetta la stessa avrebbe detto alla consuocera: “Sicuramente mi sta ammazzando mia figlia. O l’avrà già ammazzata”. Un timore quello della mamma alimentato dalle paure esternate da Mary Cirillo nei giorni che hanno preceduto l’omicidio. Nel pomeriggio di sabato infatti la ragazza si sarebbe recata a Guardavalle per acquistare dei gelati per i suoi bambini. Il marito, stando a quanto messo a verbale dalla madre di lui e riportato dalla stampa, l’avrebbe seguita nel piccolo centro del catanzarese. Una volta raggiunta le avrebbe intimato di consegnargli il cellulare ed avrebbe desistito solo dopo che la moglie lo avrebbe minacciato di chiamare le forze dell’ordine. Pilato era convinto che Mary avesse un altro, era “ossessionato dall’idea di perderla” scrive la Sgueglia, potrebbe essere questo il movente. A spuntare è ora anche un sms che avrebbe inviato alla moglie. “Ti perseguiterò sempre e ovunque – avrebbe scritto – non avrai mai pace. O mia o di nessun altro”. Tra i due, sposati da 11 anni, le cose pare non andassero più bene. In passato lui l’avrebbe tradita, lei lo avrebbe perdonato ma le liti erano ugualmente frequenti. “Lo scorso anno – ha raccontato la mamma della vittima – le avrebbe puntato la pistola”. Un episodio questo che sarebbe stato raccontato da Mary anche al padre di Giuseppe Pilato che avrebbe quindi confermato l’accaduto. Quel sabato, subito dopo il diverbio avuto con il marito a Guardavalle, Mary Cirillo avrebbe dormito dai propri genitori, motivando quella decisione con la frase “Ho paura che mi entri dal balcone”. E così sarebbe stato il giorno seguente. A confermarlo sarebbe stata la piccola Mirella, altra figlia della coppia. Lei avrebbe infatti riferito che il padre, giunto dai genitori per consegnare Salvatore, il bimbo di 2 anni che avrebbe assistito al delitto, le avrebbe detto che per entrare in casa si era arrampicato dal balcone. Le varie testimonianze sono ora al vaglio degli inquirenti.