Omicidio piccolo Cocò, sgominata banda coinvolta Le indagini si sono concentrate sulla famiglia di Cosimo Donato, capo del gruppo delinquenziale, attualmente in carcere. Arrestata anche la moglie
COSENZA – I carabinieri hanno eseguito numerosi arresti in carcere e ai domiciliari, su disposizione della Procura di Castrovillari, a carico di soggetti accusati di costituire un’associazione a delinquere dedita a numerosi delitti come detenzione e porto di armi clandestine, acquisto, spendita e introduzione di banconote false, truffe, ricettazione, furto.
E’ emerso anche un articolato contesto di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arresti sono stati eseguiti a Firmo, Lungro, Spezzano Albanese e Cetraro.
Le indagini si sono concentrate sulla famiglia di Cosimo Donato, capo del gruppo delinquenziale attualmente in carcere con l’accusa di avere partecipato al triplice omicidio in cui perse la vita il piccolo Cocò, avvenuto a Cassano il 16 gennaio 2014.
Tra gli arrestati figura anche la moglie, la quale avrebbe assunto un ruolo di vertice facendo da tramite tra il marito e gli altri componenti del gruppo.
L’omicidio del piccolo Cocò Campolongo, avvenuto a Cassano allo Jonio, in provincia di Cosenza, destò molto scalpore soprattutto per la violenza e per il contesto in cui esso è avvenuto. Sul caso intervenne anche il presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Il bimbo, di soli tre anni, era col nonno, Giuseppe Iannicelli, e con la compagna di lui, Ibtissam Touss. Tutti e tre furono uccisi e i loro cadaveri lasciati bruciare nell’auto con cui arrivarono nel luogo dell’appuntamento con coloro i quali, alla fine, si rivelarono i loro aguzzini.